Speciale elezioni - Intervista a Virginio Bettini e Claudio Fumagalli, dai comitati alla corsa per il Senato
In nome del "popolo di Malpensa"
Rifondazione inventa il candidato free-lance. E offre le sue liste al Senato di Gallarate e Busto a chi esprime un chiaro impegno ambientalista su Malpensa. Pesca in quel bacino il partito di Bertinotti. I nomi? Claudio Fumagalli per Gallarate, imprenditore, esponente dei comitati Unicomal, la più solida aggregazione del "popolo di Malpensa" sulla sponda lombarda del Ticino e Virginio Bettini, docente universitario, nome storico dell'ambientalismo italiano, nella doppia veste di studioso e militante, grillo parlante della vicenda Malpensa, come dice lui, "in tempi non sospetti".

Qual é il motivo di questa candidatura anomala?

Fumagalli (foto): "Io sono il candidato di Unicomal, una voce contro il partito trasversale che ha posto gli interessi dell'aeroporto sopra le testa della gente. Espriamo un rapporto diretto con la gente, al di là dei partiti. Non c'é stata data altra scelta. Rifondazione comunista é l'unica forza politica che ha risposto al nostro appello sul problema Malpensa. L'unica che votò nel 1996, al parlamento europeo, contro il finanziamento all'hub".

Bettini: "Mi occupo di questioni ambientali dagli anni Sessanta, quando eravamo in pochi a sentire il problema. Il mio stile è sempre stato quello di unire l'impegno come studioso a quello del lavoro sul territorio, del dialogo con le associazioni. Così è stato anche per Malpensa. Lo studio sulla valutazione di impatto ambientale l'abbiamo fatto anche con questo spirito. E' costato 198 milioni, é stato pagato 75 milioni solo dai comuni lombardi perchè i comuni piemontesi si sono tirati fuori. L'abbiamo fatto lo stesso, perchè ci credevamo. Vorrei specificare però una cosa. Io dissi in più occasioni che sarebbe stato opportuno avere un candidato unico del territorio, svincolato dai partiti. Nessuno mi ha ascoltato. Ho voluto lanciare un messaggio: per avere un candidato realmente anti-Malpensa mi avete costretto a candidarmi".

Nella scorsa legislatura é stato Renzo Tosolini a proporsi come punto di riferimento per i cittadini soggetti a disagio, ma non verrà ricandidato. Cosa pensate del suo operato?

Bettini (foto): "Non sapevo che Tosolini fosse stato escluso e sono sconvolto dal fatto che Alleanza Nazionale abbia fatto questa scelta. Tosolini, ad esempio, se fosse stata accettata la proposta di un candidato unico fuori dai partiti avrebbe avuto il mio appoggio".

Fumagalli: "Sì, anch'io avrei sostenuto una candidatura Tosolini senza le insegne di Alleanza Nazionale, ma con quelle del popolo di Malpensa. E' stato l'unico a comportarsi da uomo libero".

Cosa farà in Parlamento il candidato dei comitati?

Fumagalli: "Farà emergere le contraddizioni di chi a parole é contro Malpensa ma poi non fa nulla. Rilancerà subito la legge sul blocco dei voli notturni, e si batterà contro la rassegnazione, il vero nemico da sconfiggere. Rassegnazione significa 50 milioni di passeggeri l'anno. Con la politica invece è ancora possibile cambiare le cose".

Bettini: "Io farei subito due cose: portare in aula la valutazione di impatto ambientale e creare un intergruppo sulla questione Malpensa. L'obiettivo sarebbe quello di stoppare tutto, bloccare lo sviluppo incontrollato e costringere il paese a una discussione; come andiamo avanti adesso, con quali procedure ambientali? E poi riaprire il discorso della programmazione in rete degli scali del Nord Italia, con la possibilità del collegamento tra gli aeroporti dei treni ad alta velocità".

Ma bloccare Malpensa non significa danneggiare l'economia di questo territorio?

Fumagalli: "Il ritorno economico di Malpensa porta anche riciclaggio di denaro sporco e l'approdo delle nuove mafie. Insieme a queste c'é l'impoverimento del valore degli immobili. E poi la perdita delle caratteristiche del nostro tessuto produttivo: la capacità professionale dell'impresa artigiana. Con una terziarizzazione forzata perdiamo il nostro petrolio, la bravura dei nostri operai. C'è il rischio di legare a Malpensa il nostro futuro, come la Fiat a Torino".

Bettini: "Si, un rischio di questo tipo é reale. Ricordiamoci poi cosa sono stati in passato i porti e le stazioni, luoghi di crisi, di perdita della qualità della vita, di degrado. Gli aeroporti sono sulla stessa strada. E di esempi di questo tipo ne abbiamo studiati molti. Chi paga questi errori?".

Fumagalli: "Quanto costa spostare tutte la famiglie nel cono dei voli di Malpensa? Chi paga? La Sea, le compagnie aeree, lo Stato? Ci chiediamo insomma quanto costa fare Malpensa"

Bettini: "E, aggiungerei, ci chiediamo, se i costi, anche ambientali, sono più bassi dei ricavi. A Skipoll e Sidney sono nella stessa situazione e le gente non è più disposta a tollerare".

Roberto Rotondo

Chi è Claudio Fumagalli