Attentato di Berlino, il terrorista ucciso alle porte di Milano
È Anis Amri l'uomo ucciso durante un controllo stradale nei pressi della stazione ferroviaria di Sesto San Giovanni. Ferito un agente di polizia
Un controllo casuale alle 3 del mattino a poca distanza dalla stazione delle Fs, l’uomo fermato estrae una pistola e spara ad un agente, il collega risponde al fuoco e lo uccide.
A finire a terra a Sesto San Giovanni, alle porte di Milano però, non è stato un delinquente comune, ma Anis Amri, il tunisino che lunedì scorso, il 19 dicembre, ha ucciso con un camion 12 persone a Berlino e ferendone una cinquantina.
L’uomo ucciso è proprio Amri, arrivato in Italia in treno, dopo essere passato dalla Francia. Lo ha confermato il ministro dell’Interno Marco Minniti.
Il giovane aveva con sè in uno zaino una pistola calibro 22 con la quale ha esploso alcuni colpi che hanno raggiunto un agente con nove mesi di servizio: avrebbe urlato “Allah akbar” prima di morire. Il poliziotto ha aperto il fuoco uccidendo il terrorista.
Sulla vicenda ha riferito il ministro dell’Interno Marco Minniti in una conferenza stampa.
LE PAROLE DEL MINISTRO DELL’INTERNO MARCO MINNITI
È stata una volante a mettere fine al viaggio di Anis Amri, l’uomo accusato di essere responsabile della strage di Berlino, nel corso di un normale controllo di polizia questa notte alle 3 a Sesto San Giovanni.
Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno Marco Minniti in una diretta estemporanea per annunciare al Paese i fatti di questa notte alle porte di Milano.
Questa notte alle 3 del mattino a Sesto San Giovanni nel corso di normale attività di controllo del territorio una pattuglia della Polizia di Stato ha fermato una persona che si aggirava con fare sospetto.
“Nel momento in cui è stato fermato, senza esitare l’uomo ha immediatamente ha estratto una pistola e ha sparato all’agente di polizia Christian Movio attinto in parti non vitali e ricoverato all’ospedale”, ha spiegato il Ministro, aggiungendo che “l’agente ha reagito, e la persona che ha aggredito la pattuglia è stata uccisa: oltre che da Cristian Movio la pattuglia era formata anche dall’agente Luca Scatà”.
Minniti ha trasmesso la gratitudine personale e del Ministero all’agente ferito (ora ricoverato all’ospedale) e al suo collega. “Grazie a persone come lui gli italiani potranno fare un Natale ancora più felice”, ha concluso il Ministro.
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Onore e merito alla polizia nell’aver indivuato questo sospetto, fermato ed ucciso a seguito di una sua reazione violenta.
Date una onorificenza alla pattuglia che lo ha individuato e portategli rispetto e riconoscenza. Hanno neutralizzato con professionalità un folle assassino accecato dalla ideologia islamista.
Alcuni media hanno pubblicato le foto dei due poliziotti! I corpi speciali operano con il viso coperto e qui i maghi della comunicazione arriveranno a pubblicare anche gli indirizzi di casa? A intervistare le loro mamme? Ci troviamo di fronte a criminali e terroristi, questa furbata non era proprio da fare.