Diversamente credenti
16 Ottobre 2015
Egregio Direttore,
ringrazio Antonio Monteggia che mi ha invitato a partecipare venerdì scorso all’incontro promosso dalla Chiesa Evangelica di Luino con il teologo Paolo Ricca. Dire che sia stato un incontro interessante, è dire poco. Paolo Ricca si è confermato teologo di fama oserei dire internazionale. Il tema era “DIVERSAMENTE CREDENTI – UN ALTRO MODO DI VIVERE LA FEDE CRISTIANA” – E’ possibile vivere oggi in Italia un’esperienza di chiesa dove uomini e donne condividono gli stessi spazi, dove i ministri di culto possono sposarsi e a ogni credente è affidata la responsabilità della chiesa? E Gesù come sognava la sua comunità? Con la sua pacatezza ho spiegato come oggi siamo tutti impegnati – cattolici, protestanti ed ortodossi – nel cammino ecumenico della riconciliazione.
Per chi scrive è stata l’occasione di rendere pubblica un pezzo della mia storia familiare tramandatomi da mia madre, anch’essa nata in quel di Luino, e che in questa occasione voglio condividere con voi. Ogni volta che ha avuto l’occasione di raccontare questo episodio, l’emozione è sempre tanto grande, sia per i ricordi di natura familiare che mi coinvolgono e sia anche per l’attualità del fatto che sto per rivelare.
E’ la storia di una Bibbia che rischiato di finire al rogo, non da parte un fondamentalista ateo e anticlericale, ma da parte del parroco di Creva, alla fine degli anni 40. Mia nonna, Elda Balasso si era avvicinata alla Chiesa Evangelica di Luino, diventando per un certo periodo anche la donna di servizio del Pastore, che segui quando questi fu trasferito a Parma. E così al termine del suo lavoro, il Pastore non fece altro che regalargli una Bibbia, cosa del tutto naturale, scrivendogli sulle prime pagine la seguente dedica: “A Elda Balasso Parma, Natale 1912 – La legge del Signore è perfetta, ella ristora l’anima. La testimonianza del Signore è verace e rende savio il semplice. Gli statuti del Signore sono diritti, e rallegrano il cuore. Il comandamento del Signore è puro, ed illumina gli occhi” – Salmo 19, v. 7, 8.
La storia potrebbe finire qui. Ma succede che, frequentando l’oratorio di Creva, il parroco viene a sapere della presenza nella casa dei miei nonni, di questa Bibbia, tradotta fedelmente dall’originale in italiano, una Bibbia senza note o commenti, solo parola di Dio. E qui scatta l’ordine del parroco di Creva: quel libro deve essere bruciato, perché non conforme alle direttive della Chiesa Cattolica.
Perché ho voluto raccontare questo episodio. Il motivo è molto semplice: la crisi delle religione ha forse radici lontane, tra lotte di divisione legate al potere terreno tra le diverse chiese, al punto tale da mettere all’indice nei primi duemila anni la stessa Bibbia, da parte della Chiesa Cattolica. Per fortuna, mia nonna con la sua saggezza impedì questa stupidità e oggi questa Bibbia è per me diventata una sorta di reliquia da conservare con gioia, per abbeverarmi tutti i giorni ai quei versetti, nella speranza che al termine della mia vita, chi scrive possa essere ricordato, come ha detto Paolo Ricca, un individuo aspirante cristiano. Perchè definirsi cristiani si corre il rischio di peccare di presunzione e bestemmiare Dio. Paolo Ricca nello scrivere la sua dedica mi ha scritto: “Ad Emilio … cattolico evangelico o evangelico cattolico”. La verità è che apparteniamo tutti all’unica chiesa, quella di Cristo, che qualcuno tenta ancora di dividere. Grazie a Paolo Ricca possiamo veramente sperare nella riconciliazione di tutte le chiese.
Informo per chi è interessato che dalla prossima settimana, al martedì sera alle ore 20,30 presso la loro sede in via del Carmine 30 a Luino si terranno quattro incontri sulla nascita delle chiese.
Emilio Vanoni
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