“Ecco perché facciamo lo sciopero degli scrutini”
10 Giugno 2015
Prosegue anche nelle scuole di Tradate, come in tutta Italia, la mobilitazione, attraverso il blocco degli scrutini, contro il D.D.L. di riforma della scuola attualmente in discussione al Senato. I lavoratori della scuola hanno deciso di ricorrere a questa forma di agitazione dopo la chiusura totale da parte del governo ad ogni forma di dialogo.
Non solo, l’Esecutivo e la maggior parte dei media in questi mesi hanno provato a presentare la mobilitazione dei docenti italiani come una forma di opposizione preconcetta e corporativa ad una proposta di modernizzazione incentrata sulla figura del preside-manager. Secondo i lavoratori della scuola si tratta di una proposta pericolosa che introduce distorsioni nei meccanismi di assunzione dei docenti, spalanca le porte a una deriva, tutt’altro che ipotetica, di assunzioni clientelari e, soprattutto, svuotando di fatto gli organi collegiali, allontana per sempre la scuola italiana dai principi costituzionali fondati su partecipazione, pluralismo e scelte condivise all’interno della comunità scolastica.
Il governo inoltre continua ad usare l’arma del ricatto subordinando all’approvazione della legge l’assunzione di decine di migliaia di docenti che aspettano da anni la stabilizzazione. I lavoratori ricordano infine ai media distratti che le assunzioni dei docenti precari non sono una concessione del governo Renzi al mondo della scuola, ma la conseguenza della condanna comminata dalla Corte di Giustizia europea alle autorità italiane per un ricorso illegale e sistematico al lavoro precario.
I lavoratori, pertanto, chiedono con forza il ritiro del disegno di legge o una sua profonda modifica, mentre riaffermano il loro sostegno alla proposta di legge di iniziativa popolare “L.I.P. – Per una Buona Scuola per la Repubblica” regolarmente depositata e mai presa in esame dal Parlamento.
Prof. Antonio Caputo, IIS “Montale” Tradate
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Detto questo che potrebbe essere condivisibile ma che non propone assolutamente nulla di alternativo rivolgo delle domande al mondo della scuola. Quali sono i metodi meritocratici di valutazione ed avanzamento?
Quali sono delle forme più eque di assunzione dei docenti abbandonando il distorto meccanismo della graduatorie che genera distorsioni evidenti con insegnani che spuntano dal nulla (o sarebbe meglio dire dal meridione) che in base a quali punteggi fittizzi si trovano a surclassare altri insegnanti?
In una azienda privata c’è una revisione del personale…nelle scuole come funziona a parte la conoscenza in provveditorato che fa sempre comodo.
Chi controlla il lavoro di chi ed in base a quali criteri? Perchè sa, io sono tollerante a tutto ma ancora ricordo benissimo la scena di un mio insegnante che leggeva con tranquillità il giornale in classe. E questo alla pensione ci è arrivato senza troppi patemi.
Come del resto ricordo il professore di lettere che grazie alla sua dedizione completa all’insegnamento mi ha fatto amare la lettura.
Santè