Sì, Luino è bella, ma è triste. Vi spiego perchè
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18 Febbraio 2017
Spett.le Redazione,
come avete fatto rilevare il servizio “Il paese triste dove nascono i comici” “Repubblica TV” (alla quale ho inviato questa stessa richiesta) ha suscitato solo rimostranze da parte di molti luinesi e non solo. Io invece vorrei spezzare una lancia a favore della tristezza luinese e vi invio questo scritto, per me costruttivo, che spero vorrete pubblicare.
“SI, LUINO E’ TRISTE, ECCO PERCHE’…
Penso di non sbagliare nel dire che quella dei comici luinesi era una provocazione perché, come tutti quelli che hanno quella dote, è d’obbligo creare la reazione prima della ragione; un po’ come la luce del lampo che giunge prima del rumore del tuono: prima abbaglia poi intimorisce.
Se Luino non è triste non è certamente allegra, anzi è più triste che allegra nonostante le dichiarazioni campanilistiche delle persone per strada o del Sig. Sindaco che, soprattutto istituzionalmente non potrebbe fare altrimenti.
Certo, Piero Chiara ci dona un’immagine gaia di Luino (ma di quando la vita era diversa e molto più semplice e non può essere paragonata ad oggi; Pierino andava per un mercato che era conosciuto per la qualità sua mercanzia), ma anche Chiara se ne andò dal lago.
Viene raramente citato il grande Vittorio Sereni, ma i più dei luinesi non sanno chi sia. Ad una mia piccola indagine personale e senza valore mi è stato risposto: uno scrittore (5) , un garibaldino (3), un attore (5), un partigiano (8), un poeta (3), non so (26). Ma a prescindere, anche lui se ne andò da Luino.
Qui ha vissuto a lungo anche il geniale Dario Fo, premio Nobel e straordinario ambasciatore della cultura italiana nel mondo, ma nessuna delle alte cariche luinesi lo ha menzionato, forse per loro quasi uno sconosciuto. Anche lui se ne andò da Luino!
Forse meno noto (o più semplicemente dimenticato) a Luino fece tutto il suo percorso scolastico, liceo “Vittorio Sereni” compreso, anche Aurelio Grimaldi, scrittore (Mary per sempre sembra che sia stato scritto a Luino), ma anche regista e scenografo. Anche Grimaldi è partito per tornare solo raramente a salutare i suoi vecchi compagni di scuola.
Mi sovviene infine anche Sarah Maestri, attuale giovane attrice e conduttrice radiotelevisiva che spesso menziona Luino nelle sue trasmissioni, ma…anche lei se n’è andata dal piccolo paese in cima ad un grande lago…
Nessun paragone di cultura, anche l’umorismo lo è e fa comprendere le differenze sociali con lo sberleffo, l’insofferenza ed il sorriso. Non esistono comici che fanno o non fanno bene il loro lavoro, possono piacere o meno ma questo è un altro discorso, e se quelli luinesi di oggi hanno raggiunto la fama qualche motivo ci sarà… o no?
Tutti criticano i cine panettoni, ma poi gli stessi vanno a vederli e soprattutto si vantano di esserne concittadini per poi denigrarli su queste pagine!
Concludendo, per motivi vari tutti i personaggi “famosi” di Luino se ne sono andati e a poco serve rimproverare a Iacchetti, Boldi, Salvi di averlo fatto a loro volta. Perché avrebbero dovuto restare? Perché è luminosa quando c’è il sole?
Si Luino è bella e soleggiata, ma è triste non perché è città dormitorio dei frontalieri, ma perché nonostante tutte le personalità sopra menzionate qui viene fatto poco o nulla per renderla frizzante di vita come ad esempio omaggiare con iniziative culturali di risonanza quei nomi che qui hanno vissuto (a parte il premio Chiara che, potrei sbagliarmi, non mi risulta finanziato dal Comune, o la seminascosta biblioteca di Vittorio Sereni). In altri luoghi una così importante rappresentanza di persone illustri o, se preferite famose, farebbe da traino ad un turismo culturale di primaria importanza.
Luino è triste perché un luogo come il “Caffè Clerici” tanto amato da Chiara dovrebbe essere un luogo in cui traspare solo cultura e dove si dovrebbe respirare Chiara, è invece solo un gradevole caffè come molti altri. Chissà, forse Salvi viene qui spesso proprio per rubare ironie dallo spirito dello scrittore.
Luino è triste perché c’è un centro storico che una volta pulsava di vita e profumi, con negozi di vicinato che erano centro di aggregazione ora chiusi grazie soprattutto all’autorizzazione ad aprire ben sette supermercati sul piccolo territorio comunale. A poco serve patrocinare qualche manifestazione per animarlo e che viene fatta solo grazie ai pochi negozianti che resistono, il giorno dopo è ancora più triste!
Luino è triste perchè quasi tutti i luinesi fanno fatica a rispondere al buongiorno di uno sconosciuto che li saluta (Iacchetti, Boldi e Salvi invece no, ti rispondono e sorridono anche se non ti hanno mai visto prima).
Luino è triste perché nonostante il Sindaco abbia scritto alle Poste il disservizio e gli uffici chiusi (Creva) nulla è cambiato e la comunità, dopo ore di coda per ritirare una raccomandata o fare un versamento, diventa insofferente ed irascibile.
Luino è triste perché i collegamenti pubblici festivi (giorni più proficui per il turismo giornaliero) con Varese sono quasi inesistenti, mentre per i treni anche se il Sindaco ha scritto alle Ferrovie per migliore i collegamenti con Milano tutto è peggio di prima, con ritardi e pochi treni che pure si fermano per strada e ragazzi che restano incastrati tra le porte mentre il treno parte perché mancano i controlli…
Luino è triste perché ha un lago che non sa sfruttare con manifestazioni sportive come regate, competizioni motonautiche o gare di pesca di rilevanza almeno nazionale se non europea che attirerebbero un turismo qualificato.
Luino è triste perché ha pochissima, se non nulla recettività alberghiera ed i visitatori sono forzatamente solo di passaggio e non comprende che il suo petrolio è il turismo, ma non il turismo del gelato per il passeggio di qualche ora e se si trova un parcheggio.
Ho molti altri motivi per cui Luino è triste…, ma per il momento li costudisco con gelosia.
Luino è bella, con qualche bell’arcobaleno come quello postato dal Vice Sindaco, soleggiata, ventosa e piovosa, forse è stupenda, ma mai allegra e gioiosa ed ora, dopo avere già fatto scempio dei platani centenari di Viale Dante, il 23 febbraio verranno abbattuti anche gli ultimi due esistenti (vedi foto) sulla rotonda alla fine di Viale Amendola (pure questi ammalati, ovvio no?).
Luino è triste perché questi ultimi due grandi platani hanno per decenni respirato e vissuto aria di lago e sono stati il simbolo della città per ogni viandante che veniva, o turista che giunge a Luino.
Si, Luino è bella ma non malinconicamente triste, è solo triste.
Rolando Saccucci
PS: E se portassimo ai platani della rotonda di Via Amendola dei fiori prima della loro eliminazione?
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