Contro i cartelloni pubblicitari fuorilegge creato un catasto stradale

Da oggi partono le diffide ai proprietari dei cartelloni illegittimi sparsi per le strade della provincia, e in pochi giorni dovrebbero essere "abbattuti" i primi "colpevoli"

Si sono fatti più di 700 chilometri, spesso a piedi, armati di bindella e bloc notes. Li hanno fotografati e poi schedati tutti, e alla fine hanno emesso la sentenza: per 142 cartelli pubblicitari sparsi sulle strade della provincia l’unica soluzione è l’accetta, un bell’abbattimento totale come unica soluzione alla violazione del codice della strada e dei vincoli ambientali. 

Quello degli uomini dell’assessorato alla viabilità e trasporti, capitanato da Modesto Verderio, è stato un lavoro intenso: "abbiamo lavorato per sei mesi: ma non come si lavora nel pubblico, bensì intensamente" sottolinea l’assessore senza peli sulla lingua. Un lavoro richiesto espressamente dal Tar, in una sentenza del giugno 2000 riguardo una ditta che aveva fatto ricorso su una prima diffida dell’ente. "Il tar ci ha dato ragione nella sostanza, ma ci ha chiesto di motivare con più precisione il motivo per cui si era proceduto alla diffida – ha spiegato l’assessore – E’ stato così che abbiamo cominciato a procedere a questo nuovo catasto dei cartelli, che li ha schedati tutti, è risalito alle nuove proprietà e ne ha evidenziato le eventuali situazioni di illegittimità, suddivise in illegimità da codice della strada o da vincoli ambientali".

Un lavoro monumentale, che ha portato alla identificazione dei 142 "fuorilegge", con situazioni destinata a cambiare di parecchio. Come sulla provinciale 3 "Elvetia": che dalla folla di Malnate porta alla Svizzera. Lì per motivi soprattutto ambientali ma anche per violazione di norme del codice della strada,spariranno pressoché tutti i cartelli, cambiando non poco anche l’aspetto della strada stessa.

"Il lavoro che abbiamo fatto è sotto osservazione di tutti gli altri enti in Italia che hanno problemi analoghi ai nostri e che non hanno ancora avuto modo di risolverli – spiega Verderio – abbiamo fatto, insomma, da cavie. Se il nostro lavoro permetterà di sciogliere la sospensiva del Tar a nostro favore, il nostro "catasto statale" farà giurisprudenza, e tutti gli altri enti tenderanno a fare lo stesso lavoro che abbiamo fatto noi".

Tutte le diffide sono partite oggi: le ditte diffidate hanno tempo dieci giorni per adeguarsi e abbattere in proprio i cartelli. Dopodichè ci penseranno le ruspe della Provincia. Come è probabile quindi, il "repulisti" dei cartelloni pubblicitari avrà effetto concretamente fra due settimane.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Gennaio 2001
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