Sono sempre più definiti i contorni di Alptransit

presentata ieri la documentazione sul versante ticinese del progetto

Il dipartimento del territorio del Canton Ticino ha presentato ieri la documentazione cantonale relativa al progetto Alptransit, offrendo una straordinaria occasione per fare il punto della situazione del più importante cantiere europeo dei prossimi decenni, che coinvolge e coinvolgerà in maniera sempre più imponente il nostro territorio.

Quella appena presentata dal dipartimento ticinese è una documentazione imponente, che per la prima volta "rende l’idea" davvero, riassumendo tutti i passi fatti fin qui e precisando  tempi  e destinazioni di ciò che non è ancora stato  realizzato, di cosa significhi Alptransit per tutte le regioni interessate. E per "regioni interessate" si intende la Germania quanto la regione Lombardia, per non parlare dei frontalieri al lavoro in Ticino o dell’impatto che esso avrà nei collegamenti con la ora bistrattata regione dei laghi.

Alptransit infatti è stato pensato come il più grande snodo ferroviario europeo, che dovrebbe liberare la Svizzera da tutti quei carichi pesanti che ora l’attraversano su strada da parte a parte. Se da nord il punto di partenza di Alptransit è nel canton Uri, a pochi chilometri dal lago di Lucerna, lo sbocco a sud del nascente mega collegamento ferroviario svizzero sarà "biforcuto". Dopo la galleria del Gottardo, che sarà la più lunga galleria ferroviaria del mondo con i suoi 57 chilometri previsti, il progetto Alptransit prevede infatti due direzioni: una, che parte da Bellinzona e si dirige verso Luino e una che prosegue verso Lugano attraverso la galleria del Ceneri, che verrà costruita da Camorino (poco a sud di Bellinzona) a Vezia (nella cintura luganese).

Da Lugano in poi, il dilemma svizzero fino all’anno scorso è stato se dirigersi verso Milano o verso Malpensa,  e la scelta alla fine è caduta sul capoluogo lombardo. Una scelta motivata con un documento del 1999, dove è scritto pressapoco così: inutile tentennare tra Como e Varese, la cosa più importante è privilegiare il consolidato asse Lugano – Como/Chiasso – Milano. A Malpensa ci si potrà arrivare in altri modi, assicurano in quello stesso documento le autorità cantonali: per esempio con una linea "secondaria", realizzabile in tempi più brevi di quelli monumentali del cantiere di Alptransit,  che passerà da Mendrisio e "accontenta" anche Varese. 

Del collegamento di Alptransit i lavori già partiti riguardano la galleria del Gottardo: il cantiere è in essere dalla fine del 1999, con una inaugurazione ufficiale avvenuta a Polmengo, a pochi chilometri da Airolo. La galleria del Gottardo, un’opera imponente lunga ben 57 chilometri, congiungerà Erstfeld, località della svizzera tedesca a poca distanza da Altdorf, con Biasca, la cittadina ticinese che fa da snodo tra i passi del Gottardo e del Lucomagno. Il suo completamento, che costerà alla confederazione elvetica 6,7miliardi di franchi (più di 8000 miliardi di lire), non è previsto prima del 2012.

Partirà dal 2006 invece la galleria del Ceneri, e per la sua realizzazione sono stati previsti dieci anni di lavori: non sarà quindi conclusa prima del 2016, contrariamente a previsioni più ottimistiche avanzate fino a poco tempo fa.

Secondo la confederazione, e nelle dichiarazioni del Canton Ticino, Alptransit è nata come la soluzione più "ambientalista" ad un problema strettamente connesso alla posizione geografica della Svizzera nell’ambito del continente europeo: «Con AlpTransit la Confederazione si prefigge di tutelare la sua posizione in Europa nell’ambito della politica dei trasporti e di proteggere le Alpi da nuove immissioni dannose – si legge tra i documenti del cantone ora in rete –  Questo progetto deve consentire di alleggerire le strade dal traffico delle merci sulle lunghe distanze, servire al trasporto veloce delle persone e ridurre i carichi ambientali».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Gennaio 2001
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