Nella magica atmosfera dei saloni dell’Hotel de la Paix a Paradiso si sono dati convegno industriali e studiosi di trasporti. L’iniziativa organizzata dall’Associazione industriali ticinesi e dall’Università della Svizzera italiana è stato un autentico successo. Sandro Lombardi, direttore dell’Aiti ha fatto tutto il giorno il gran cerimoniere e non nascondeva la soddisfazione per un risultato che non era affatto scontato. È riuscito a far passare dal palco i tre presidenti degli industriali di Como, Varese e del Ticino. A questi si sono aggiunti docenti universitari, personalità di spicco del governo locale e da ultimo i tre presidenti delle ferrovie presenti sul territorio.
Peccato che tra i tanti invitati mancassero completamente i vertici politici varesini e personalità dell’Università dell’Insubria. Del comune di Varese era presente soltanto il presidente della terza Circoscrizione. Per la Provincia due semplici impiegati e per l’Insubria nessuno. E pensare che l’argomento di oggi è uno di quelli centrali nel Piano strategico varesino. Ma ormai non c’è più da stupirsi. Un’ulteriore riprova dopo la totale assenza anche dagli appuntamenti con l’Università. Se Varese si troverà tagliata fuori da ogni progetto di sviluppo molti non potranno certo dire, "cosa ci potevo fare io?". Le assenze di oggi sono di quelle che pesano per tanti aspetti diversi, non ultimo perché era un’occasione d’oro per incontrare i massimi esponenti ticinesi in materia di formazione, trasporti, economia e politica. Pazienza. Il convegno Industria e ferrovia ha preso il via lle 9 e quaranta con una breve relazione di Marco Baggiolini, presidente dell’Università della Svizzera italiana. Soddisfazione nel portare i numeri dell’ateneo a quattro anni dal suo esordio. "Oggi posso affermare con orgoglio che solo il 49% dei ragazzi sono ticinesi". Dopo Baggiolini è stato il turno del grande organizzatore, Benedetto Bonaglia, presidente dell’Aiti. "Noi non possiamo chiuderci. Dobbiamo lavorare per affrancarci dall’uso dell’auto". Il presidente ha rimarcato le tante analogie tra la realtà ticinese e quella italiana auspicandosi di trovare un terreno comune di lavoro. Ha indicato subito un obiettivo che è quello di ridurre il traffico su gomma da oltre un milione di passaggi a un massimo di 650mila. Hanno poi preso la parola Giacomo Castiglioni, presidente degli industriali di Como e poi Marino Vago dell’Univa (v. il testo integrale del suo intervento). È stata poi la volta di Giancarlo Bordoni, past president dell’Aiti. Questi tre interventi si sono concentrati sui problemi specifici della realtà industriale e quindi di quali infrastrutture hanno bisogno i rispettivi territori. La mattinata è stata poi completata dagli interventi di Rico Maggi che ha tenuto una relazione su "Le piccole e medie imprese (PMI) e la sfida logistica" e di Benedetto Antonini su "Verso la collaborazione delle reti di trasporto".
Alla ripresa dei lavori sono intervenuti Claudio Demattè, presidente delle Ferrovie dello stato, Norberto Achille, presidente delle Fnm e da ultimo Thierry Lalive d’Epinay, presidente delle ferrovie federali svizzere. Un tema per tutti: "Le strategie ferroviarie per una competitiva offerta dei servizi". Il presidente Demattè ha raccontato alla platea quali sono gli interventi in corso sull’area lombarda (17 per un totale di oltre 18mila miliardi di investimenti) e quali saranno gli scenari futuri sia per il traffico passeggeri che per le merci. Grande centralità per Milano e la Malpensa. I tempi di percorrenza tra dieci anni saranno rivoluzionati grazie a tutti gli interventi programmati. Attualmente dall’hub milanese per andare a Torino in treno occorrono 2 ore e 53 minuti. Nel 2010 saranno sufficienti 1 ora e 39 minuti. Per Venezia e Firenze ora ci vogliono circa 4 ore, poi saranno sufficienti 2 ore e pochi minuti. In questi scenari Varese avrà un suo ruolo grazie alla tratta Arcisate Stabio. Nulla ancora è deciso per quanto riguarda il passaggio della linea veloce dell’Alp transit. La relazione di Norberto Achille ha puntato molto sullo stato attuale delle ferrovie nord. Di un certo interesse, anche grazie alla sua simpatia, la relazione di Thierry Lalive d’Epinay. Il presidente svizzero ha tracciato diversi scenari da qui al 2012. "Non possiamo continuare a privilegiare il traffico su strada perché richiede sempre maggiore spazio e ormai è a livello di saturazione. Dobbiamo lavorare per un trasporto pubblico economico e con tariffe uniche". Grazie agli interventi in Italia, e a quelli in Ticino, già nel 2006 si potrà percorrere Lugano- Roma in 4 ore e si raggiungerà Varese in 30 minuti e Malpensa in 51. Nel 2012 i tempi di percorrenza interni al Ticino saranno dimezzati. Da Lugano si raggiungerà Locarno in 22 minuti contro gli attuali 45. Per arrivare a Zurigo basteranno 1 ora e 45 minuti, e per Genova 2 ore e 15 minuti. Anche sul versante merci grandi novità. E qui gli scenari per Varese si tingono di un pessimo grigio. Infatti, nella definizione della rete l’area strettamente varesina verrà tagliata fuori privilegiando l’asse luinese e quello di Chiasso. Su questo ultimo aspetto molto va ancora deciso, ma certo i documenti presentati al convegno non sono incoraggianti. Da qui lo stupore per l’assenza dei varesini non può che amplificarsi.
Un convegno che ha riproposto alcuni temi centrale per la vita sociale di questo territorio. Sandro Lombardi ci aveva confidato che questo era un primo tentativo di lavoro comune proposto da Aiti e che lui non sapeva quale sarebbe stato il risultato. A caldo possiamo certo affermare che se il buongiorno si vede dal mattino… il simpatico Lombardi ne avrà di lavoro organizzativo da qui ai prossimi anni.
|
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.