Verso l’adozione del piano socio economico
Al vaglio dell’Assemblea Comunitaria di lunedì prossimo il piano di programmazione socio-economica. Una valutazione di massima offerta dall’assessore ai servizi sociali e il turismo Giuseppe Barra
Uno dei principali strumenti di pianificazione e studio del territorio compreso all’interno delle macro aree costituite dalle Comunità Montane è rappresentato dal piano pluriennale di programmazione socio-economica. Anche la Comunità montana della Valcuvia, come per quanto accaduto in Valganna-Valmarchirolo nello scorso dicembre, si sta apprestando a presentare il piano nel corso della prossima seduta consiliare per sottoporlo all’adozione della stessa, procedimento questo che presuppone una successiva approvazione formale mediante deliberazione, eventualmente sulla base di osservazioni ed emendamenti. Una panoramica delle linee guida del documento ci è stata offerta dall’assessore ai servizi sociali e al turismo Giuseppe Barra, che ha spiegato per sommi capi il senso di questo piano. "Non sono più presenti competenze di pianificazione urbanistica diretta da parte delle Comunità Montane – afferma l’assessore – che hanno piuttosto competenze specifiche per ciò che concerne uno sviluppo sostenibile a livello montano. Il piano si chiama "socio economico" dato che riguarda sì l’economia di un’area compresa nei confini dell’ente montano, ma anche gli aspetti posti in relazione con le componenti sociali che la abitano; in pratica si studia da un lato l’impatto sul territorio di tutte le attività svolte in esso, dall’altro l’eventuale utilizzo delle risorse per lo sviluppo del territorio e delle attività in base alle potenzialità di aree spesso molto estese e comprendenti anche piccole realtà abitate. Per arrivare alla definizione degli interventi più urgenti e per avere un quadro generale dell’area in questione è necessario avvalersi di strumenti scientifici come ad esempio lo "Studio geologico, idrogeologico ed idraulico del territorio", e il "Piano di indirizzo forestale"". Una prima parte del piano studia quindi la difesa e la valorizzazione dell’ambiente e del patrimonio storico-culturale, nel rispetto del paesaggio e dei nuclei storici. Oltre al territorio inteso come ambiente, anche l’economia, l’amministrazione e il sociale rappresentano altre finalità del piano. "Per quanto riguarda le attività produttive, continua l’assessore – è emerso un panorama che vede la Valcuvia come un territorio ricco di piccole e medie imprese senza particolari problemi a livello di occupazione: sicuramente questo è dovuto anche grazie alla diversificazioni delle attività svolte. Un settore potenzialmente in crescita è rappresentato dall’agricoltura e in parte dall’allevamento, che potrebbero valorizzare maggiormente le peculiarità montane. Il punto su cui è necessario investire per il futuro è costituito tuttavia dal turismo: percorsi, sentieri e montagna possono andare a braccetto con una politica turistica non invasiva come i famosi Bed & Breakfast, molto diffusi all’estero o gli agriturismi: è sicuramente compito della Comunita Montana spingere il più possibile affinchè possano attivarsi iniziative volte in questa direzione". Anche a livello sovracomunale – di servizi associati – è interessante comprendere come lo strumento del "consorzio di servizi" rappresenti nel piano la soluzione più idonea a garantire una serie di vantaggi per i piccoli centri spesso in difficoltà economiche a garantire l’erogazione di tutti i servizi ai cittadini (vedi trasporto pubblico scolastico, esercizi commerciali integrati, centri polifunzionali). In ultimo, ma non meno importante, viene il discorso relativo ai servizi sociali per definizione, ovvero quelli per il miglioramento della vita dei cittadini. Fini del piano sono in tal senso gli interventi per il rafforzamento dei servizi agli anziani mediante l’assistenza domiciliare e la realizzazione di alloggi e ai minori con iniziative rivolte alla cultura e al potenziamento delle strutture. |
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