Ancora sul piede di guerra gli inquilini delle case Aler

Contro il caro affitti dell'Aler è sceso in piazza il Comitato inquilini, con una manifestazione pubblica con raccolta di firme e consegna di una petizione ai gruppi consiliari e al Sindaco

Più o meno ottanta irriducibili affittuari dell’Aler – Azienda lombarda per l’edilizia residenziale – ha disseppellito l’ascia di guerra e nel pomeriggio di oggi hanno organizzato una manifestazione, partendo dalla sede dell’Istituto ex case popolari, con obiettivo il Comune per raccogliere una sottoscrizione di protesta contro l’aumento degli affitti degli alloggi e, sempre secondo il Comitato inquilini, la mancata manutenzione degli stabili dell’ente regionale.

A capo della lotta Vincenzo Ascione e Mariano Pauletto, rappresentanti del Comitato, completamente slegato dai Sindacati – Sunia in testa – che, a parer loro, “sono complici dell’attuale situazione odierna”.

Il "j’accuse" lanciato dal Comitato parla di mancata manutenzione in numerosi caseggiati, tra cui gli stabili di via Rossini-quartiere Azzimonti, noti in città col nome di Serpentone – costruititi nel ’76 – e gli stabili di viale Boccaccio, del ’50.

L’apocalisse di non manutenzione è rappresentata, secondo Vincenzo Ascione, “da balconi pericolanti, muffe, crepe, interi cornicioni in bilico” e non solo “l’Aler è responsabile di una colpa gravissima – prosegue – accollando agli inquilini le spese per gli interventi urgenti, nonostante la legge destini parte del canone d’affitto proprio per tale uso”.

Tutte accuse respinte al mittente dal Presidente dell’Istituto Gigi Chierichetti “infatti – chiosa – già a luglio, e quindi in tempi non sospetti, il Consiglio ha stanziato proprio per via Rossini 400 milioni da destinare ad interventi di manutenzione per le canne fumarie e il posizionamento dei contatori del gas all’esterno, come prevede la legge. Questo tipo d’intervento ha richiesto anche uno studio tecnico, e soltanto a fine febbraio abbiamo potuto indire la gara di appalto e la successiva assegnazione dei lavori, che saranno iniziati a breve”.

Purtroppo, annota il Presidente, con la nuova legge, “l’Aler non dispone più di finanziamenti dello Stato e per curare la manutenzione degli stabili è necessario procedere alla costruzione e vendita di alloggi”. In sintesi il concetto politico di beneficio sociale si va ridefinendo, dovendo contemperarsi con l’esigenza di perseguire criteri di economicità ed efficienza nella gestione e con l’obiettivo di un pareggio di bilancio.

Ma la protesta del Comitato investe anche il capitolo canone d’affitto, che è stato ricalcolato “arrivando ad una quintuplicazione come se le case – quelle di via Cellini, per esempio – non risalissero agli anni ’20 e ’50, ma fossero state realizzate ex-novo”.

E ci sono anche gli aumenti basati sulle categorie catastali, sul costo base e sulle fasce di reddito. Un’altra storia di coefficienti. Ossia gli alloggi sono stati inseriti dall’Aler in categoria A/3 e A/2, anziché in A/4, causando un incremento del canone pari al 25%.

Ezio Mostoni, del Sicet, sindacato inquilini della Cisl, traccia, invece, un altro panorama. Ossia, che i canoni hanno mantenuto la distinzione per fasce di reddito, vale a dire, che un pensionato sociale paga un affitto minimo – più o meno 15 mila lire al mese, ndr – e che alcuni alloggi hanno affitti più esosi ma proprio perché rapportati al reddito. Nonostante ciò, il Sicet ha chiesto di rivedere il canone dell’alloggio rapportandolo non al nucleo familiare, ma alla persona, garantendo quindi, maggiore attenzione a coloro che con un solo reddito hanno più persone a carico.

Tutto questo, comunque, non ha placato gli animi del Comitato inquilini che continuano l’agitazione, minacciando la possibilità di autoriduzione degli affitti, seconde forme legalmente definite “per tagliare i viveri a Naggi, Testa, Chierichetti” rispettivamente Direttore, Responsabile del servizio utenza dell’ex Iacp, Presidente dell’Aler.

Per il momento, oggi, è possibile registrare che il Comitato ha raccolto per la petizione ai consiglieri dei gruppi consiliari e al primo cittadino, duecento firme, che saranno consegnate anche al Consiglio di amministrazione dell’Aler.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Marzo 2001
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