Cazacu: il giorno della sentenza
Processo Cazacu, presente la moglie Nicoleta e i parenti dell'imprenditore omicida
Trent’anni. Questa la richiesta del pubblico ministero Giuseppe Battarino, rappresentante della pubblica accusa nel processo contro Cosimo Iannece, imputato della morte di Ion Cazacu. Una richiesta motivata dal rito abbreviato che implica una riduzione della pena altrimenti prevista nell’ergastolo. Questa mattina, all’inizio dell’udienza, si è costituita parte civile anche l’organizzazione sindacale della Uil, rappresentata da Lorenzo Di Gaetano.
A seguire il procedimento, si è presentata Nicoletta Cazacu, assenti, invece le figlie, rimaste in Romania per completare gli studi. Le due ragazze, di 19 e 17 anni, sono rappresentate dall’avvocato Ugo Gianangeli che ha chiesto, a titolo di risarcimento, 800 milioni di lire per ciascuna, respingendo come “un insulto” l’offerta della difesa che si era detta disponibile a versare alle giovani 28 milioni. «La cifra del risarcimento – ha tenuto a precisare la parte civile – è stata definita in base alle tabelle utilizzate normalmente. Abbiamo chiesto il massimo, lasciando così al giudice ampia scelta», nonostante una parte minoritaria della giurisprudenza propenda per valutare con minore favore i casi in cui siano coinvolti lavoratori clandestini. Presenti a palazzo di giustizia anche i parenti di Iannece.
Alcuni lavoratori giunti dalle fabbriche limitrofe hanno voluto dimostrare solidarietà a Nicoleta Cazacu e alla sua famiglia. In particolare si sono presentati alcuni dipendenti di una ditta di materie plastiche di Veniano, in provincia di Como, che hanno dedicato, proprio al romeno scomparso tragicamente il 4 aprile del 2000, la sala assemblee dei lavoratori della propria azienda. «Siamo rimasti molto scossi dalla vicenda di Ion Cazacu – ha detto Domenico Tozzi– oltre un quarto dei nostri colleghi sono extracomunitari. L’iniziativa di intitolare la sala a Ion Cazacu è stata accolta da tutti con molto entusiasmo. Abbiamo voluto donare a Nicoleta Cazacu anche un “ex libris” realizzato da Ernesto Guffanti, che rappresenta i temi principali che ruotano intorno a questa vicenda: l’idealità, la vita di Ion spezzata e le catene della schiavitù».
Al termine dell’udienza Nicoleta Cazacu ha commentato : «Se dovesse uscire subito sarebbe un danno per la giustizia e lo Stato intero. Sono comunque fiduciosa. Ho ricevuto molto ».
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