Cultura della legalità: giovani e adulti a confronto
Conferenza dibattito questa mattina al cinema Arca. Ad organizzare l'incontro l'istituto tecnico Ipsia
"I giovani, la società, il proibito e la morale", questo il tema della conferenza-dibattito che si è svolta questa mattina presso il cinema Arca di via Tagliamento e organizzata dall’Ipsia di Varese. Spunto dell’iniziativa: la presentazione di un interessante progetto, intrapreso dalla scuola nell’ottobre scorso e ideato dal gruppo di lavoro dello "Sportello Scuola, Volontariato & Solidarietà" dell’Ipsia, che mira, attraverso discussioni in aula, cineforum e questionari, a sviluppare un percorso di educazione alla legalità, alla democrazia e alla solidarietà. L’intento principale è stato quello di creare un incontro tra i diversi soggetti formativi allo scopo di stimolare i dirigenti scolastici, i docenti, le autorità, i genitori e gli stessi studenti a un confronto, per promuovere appunto la cultura della legalità. Un notevole contributo e sostegno sia dal punto di vista economico che attraverso l’associazionismo, è stato fornito dal Cesvov (Centro Servizi per il Volontariato della Provincia di Varese) da sempre sensibile ai temi come la legalità e la solidarietà.
"Siamo convinti – afferma Antonio Micalizzi, dirigente scolastico Ipsia Varese – che il nostro impegno non può essere una parentesi nella quale entriamo e usciamo, un impegno di una mattina o di un anno scolastico, ma un impegno nel tempo, dove noi adulti diventiamo i compagni di viaggio dei ragazzi. Certo le difficoltà sono tante, ma vale la pena di affrontarle con serenità nell’interesse di tutti e in particolare dei giovani. Questa è un’occasione importante per riflettere su certi temi e per creare dei modelli. E’ un convegno rivolto agli educatori, ma anche agli studenti che, pur facendo parlare di sé in termini negativi, sono gli stessi studenti che nell’autunno scorso sono andati nel Monferrato per aiutare gli alluvionati e che durante i sabati e le domeniche hanno aiutato i ciechi ad assistere a corsi di informatica, organizzati all’interno dell’istituto".
Durante la conferenza sono stati presentati anche i risultati di oltre 500 questionari distribuiti ad altrettanti studenti dell’Ipsia, con domande chiuse e aperte su come gli stessi vivono la quotidianità nella società. L’elaborazione dei dati raccolti ha mostrato uno spaccato del mondo giovanile, che ha rispolverato a sorpresa parole quali morale, proibito, società, solidarietà.
"Il gruppo di lavoro di questo progetto – spiega Raffaella Iannaccone, docente Ipsia e referente Sportello Scuola, Volontariato & Solidarietà" – ha ritenuto essenziale mettere in luce l’importanza di un approccio in positivo all’educazione alla legalità, intesa come educare ‘per’, per vivere insieme, per diventare consapevoli della propria identità personale e sociale, per imparare a rispettarsi e a rispettare gli altri, per progettare il futuro.
Dall’analisi fatta sui dati risultati dai questionari si rileva che per esempio la legalità nei ragazzi è vista sotto un duplice aspetto: da un lato quello coercitivo delle norme, dall’altro la norma diventa uno strumento a tutela dei diritti dell’individuo.
Di fronte ai quesiti ‘se tu dovessi assistere a un episodio vandalico cosa faresti?’ oppure "se assistessi a un episodio illegale fuori dalla scuola, andresti a denunciarlo?’, nel primo caso il 60% dei ragazzi ha risposto ‘farei finta di niente’, nel secondo caso il 52% dei ragazzi ha risposto ‘no, perché il costo da pagare è troppo alto’. Di fronte a questo scenario è evidente che se vogliamo parlare di legalità e di solidarietà, ognuno di noi, insegnanti, genitori, educatori, nel proprio ruolo, deve assumersi le proprie responsabilità. Il lavoro degli insegnanti è davvero molto importante e delicato e deve essere sostenuto e integrato da altri interventi collaterali".
Lo Sportello Scuola, Volontariato & Solidarietà dell’Ipsia è attivo ormai dal marzo 2000 e già numerose e interessanti sono state le esperienze di volontariato effettuate dagli studenti dell’istituto fino a questo momento. Qualche esempio:
- progetto Fratello Maggiore, aiuto rivolto ai ‘primini’ per inserirsi nella scuola;
- studenti nel ruolo di tutor di adulti non vedenti, partecipanti a un corso di informatica presso la scuola;
- giovani a Casale Monferrato con la Protezione Civile in aiuto degli alluvionato;
- studenti in sostegno dell’associazione "Tutela bambini in ospedale";
- ragazzi e anziani insieme alla ricerca della memoria storica.
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