Disturbi dell’alimentazione: una malattia in aumento

All'Università dell'Insubria si parla di anoressia e bulimia. Sabato 24 marzo un convegno vede riuniti eminenti studiosi italiani e stranieri

Un convegno sui disturbi del comportamento alimentare in età evolutiva si terrà a Varese il 24 marzo nell’Aula Magna del Dipartimento di Biologia di via Dunant 3; l’incontro è dedicato agli specialisti e agli operatori sanitari che si dedicano alla cura di questi disturbi, è organizzato dai professori Balottin e Lanzi delle Cattedre di Neuropsichiatria Infantile dell’Università degli Studi dell’Insubria e dell’Università di Pavia e vedrà la partecipazione di eminenti studiosi italiani e stranieri come il professor Ph.Jeammet e la dottoressa D.Knauer.

I disturbi della condotta alimentare come ad esempio l’anoressia dell’adolescente o la bulimia e varie forme miste sono un complesso di malattie affini note già prima del seicento e attualmente in continuo aumento per quanto riguarda la frequenza di comparsa nell’età infantile e adolescenziale. Questo aumento di incidenza pone i disturbi dell’alimentazione al centro dell’attenzione non solo del mondo medico ma anche della società. Anoressia e bulimia hanno una loro precisa individuazione clinica e hanno le loro radici, paradossalmente affini, sin nella storia individuale del bambino o della ragazza, sia nella dimensione familiare, sia nelle difficoltà e nelle crisi della nostra società. La società attuale, infatti, tende a proporre modelli ideali di corpi perfetti ed eterei, a mettere in crisi il ruolo dell’autorità non solo paterna ma anche genitoriale, a rovesciare i ruoli generazionali mentre scompaiono le strutture familiari tradizionali, stabili, definite e rassicuranti,e aumenta l’isolamento della famiglia e degli individui e la tendenza a proporre modelli di autosufficienza. Queste problematiche della nostra società occidentale hanno una forte influenza sulla comparsa di un disturbo di anoressia e bulimia e spiegano anche le differenze di frequenza nel maschio che meno frequentemente va incontro a un disturbo dell’ alimentazione in quanto oggetto di minori pressioni sociali negative rispetto al peso e alla forma del corpo.Tuttavia esistono alcuni tipi di lavoro maschile particolarmente a rischio come ad esempio per il fantino il lottatore il modello. Inoltre molti ritengono che nel caso del maschio le caratteristiche di personalità possano richiedere opportune variazioni nella tecnica di cura e che si verifichi anche una certa tendenza a ritardare la richiesta per il necessario intervento specialistico. Per quanto riguarda poi gli aspetti relativi all’ individuo l’insorgenza di una anoressia con grave dimagrimento, amenorrea o disturbi della sfera sessuale è da considerarsi non come l’espressione di una alterazione biologica primitiva ma piuttosto il segno di una difficoltà nello sviluppo psicologico a volte grave, e spesso il mezzo per tenere in equilibrio un sistema psicologico a rischio di scompenso. Si pone perciò la necessità di curare il disturbo il più precocemente possibile con un approccio pluridisciplinare che deve però privilegiare l’intervento neuropsichiatro infantile o psichiatrico-psicologico come elemento fondante della comprensione e della cura di tale malattia.

Tuttavia in molti casi si verificano situazioni cliniche più lievi che possono anche arrivare a una sorta di autoguarigione senza intervento medico e psicologico.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Marzo 2001
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