Folgorato mentre lavorava in un cantiere edile

Impianto elettrico e condizioni di sicurezza: queste gli elementi al vaglio delle indagini per appurare le cause dell'incidente mortale

Folgorato da una scossa elettrica presso il cantiere in cui stava lavorando. Così è morto Francesco Ribecco, sessantuno anni, piccolo imprenditore edile. E’ successo intorno all’una e trenta di questo pomeriggio a Ispra, nel cantiere edile allestito in località Cascine, lungo la via Varese dove da anni sono in corso lavori per la costruzione di case a schiera e villette. Avevano appena cominciato a lavorare. Lui e gli operai dipendenti dell’impresa di cui era il titolare. Quando, forse per controllare il malfunzionamento di una pompa che aspirava l’acqua dalle fondamenta della costruzione, ha messo i piedi nell’acqua o preso in mano la pompa. Un gesto che gli è stato fatale, una scossa presumibilmente di 220 volt lo ha colpito e steso al suolo.

A soccorrerlo i muratori lì vicino, il figlio e il genero. Le richieste di aiuto lanciate dal figlio hanno attirato l’attenzione dei vicini, che hanno prontamente chiamato i soccorsi. Sul posto sono subito intervenuti i volontari del soccorso di Angera. Ma la gravità delle condizioni della vittima hanno reso necessario l’intervento dell’elisoccorso di Como. E proprio i medici dell’elisoccorso gli hanno prestato le prime cure. Un tentativo disperato di rianimarlo. Inutile, come inutile il trasporto in elicottero all’ospedale di Circolo, a Varese. Dove l’uomo è arrivato esanime e dove i medici non hanno fatto altro che constatare il decesso per arresto cardicircolatorio.

Fili scoperti, impianto elettrico non a norma, condizioni di sicurezza non rispettate. Tutte ipotesi che potrebbero essere la causa della morte dell’imprenditore. Tutte ancora da valutare. Ad intervenire sul posto per gli accertamenti sono stati i Carabinieri di Angera, che hanno raccolto le testimonianze di chi era con lui nel momento dell’incidente e dei vicini. Sul posto anche i Vigili del fuoco di Varese  e i funzionari del Psal (il dipartimento di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dell’Asl). Che dovranno valutare le condizioni di sicurezza del cantiere edile. Indagini che serviranno a fare luce sull’incidente sul quale indagherà il magistrato di Varese Domenico Novara.

I lavori per la costruzione della villetta erano stati commissionati all’impresa Francesco Ribecco e C. dalla  Coop sud Verbano.

Francesco Ribecco abitava a Ispra con la famiglia. Tarantino di origine, era emigrato dalla Puglia giovane. Qui, come tanti aveva costruito la sua vita, il suo lavoro e cresciuto una famiglia numerosa.  Lascia, oltre la moglie cinque figli adulti, quattro femmine e un maschio. Franco: tutti lo conoscevano con questo nome. Ed erano molti. In passato e per molti anni aveva infatti ricoperto la carica di presidente della Proloco ed era stato attivo nell’associazionismo.

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Marzo 2001
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