“Libere di scegliere, scegliere di essere libere”
Con qualche giorno di anticipo sull'otto marzo, hanno volantinato in piazza XX Settembre le donne del Coordinamento provinciale e il Forum delle donne comuniste
"Quello che vogliono loro e quello che vogliamo noi". E noi sono le donne del Coordinamento provinciale delle donne comuniste e del Forum delle donne che opera all’interno del Partito della Rifondazione comunista. In anticipo di qualche giorno sull’8 marzo, erano oggi in piazza XX Settembre, nel centro cittadino con un banchetto e con volantini che hanno distribuito per tutto il pomeriggio alle donne varesine.
"Libere di scegliere, scegliere di essere libere" è il titolo del messaggio che hanno testimoniato e in cui hanno trovato posto alcune delle rivendicazioni delle donne comuniste della Provincia. Come servizi sociali pubblici, la condivisione e il riconoscimento del lavoro di cura, che ricade sempre sulle donne, la possibilità di scegliere se e quando fare un figlio. Un lavoro certo per non vivere nella precarietà e per raggiungere l’autonomia economica, senza la quale nessuna altra autonomia è possibile, l’estensione della maternità alle lavoratrici atipiche. Ma anche la fine di ogni guerra, del traffico d’armi, degli embarghi che danneggiano le popolazioni civili e la libertà per ogni donna e uomo a vivere nella propria terra sono le aspirazioni espresse nel volantino. Questo è quello che vogliono le donne. E dall’altra parte del volantino quello che vogliono loro. "Vogliono riportarci dentro le mura domestiche": una donna mansueta, superflessibile, precaria, atipica e sottopagata, insomma dipendente. Sono loro che definiscono la guerra umanitaria e sempre loro "a non volere le immigrate. Nei fatti le pretendono senza diritti per sfruttarle come loro nuove schiave e prostitute" si legge nel testo diffuso oggi. Loro per le donne presenti oggi nella piazza centrale di Varese sono "le destre e degli integralisti cattolici – come spiegano – che mirano a cancellare tutti i diritti conquistati negli anni. Loro ci dicono cosa dobbiamo fare e come dobbiamo essere, negandoci il diritto a scegliere e a vivere come noi vogliamo". |
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