“Pendolari” della marijuana da Mantova a Gaggiolo

Arrestati in un bosco con 7 etti d’erba: ma come facevano a conoscere i sentieri della zona?

Sono entrati dal valico di Gaggiolo pronunciando il "nulla da dichiarare" di prammatica ai finanzieri. Questi ultimi li hanno seguito e hanno così colto due ragazzi sul fatto mentre in un bosco della zona ritiravano una busta con 7 etti di marijuana appena acquistata in Canton Ticino. E fin qui siamo nell’ordinaria amministrazione; se non che i due arrestati risiedono in provincia di Mantova. E come facevano a conoscere a menadito i boschi del Varesotto? L’interrogativo fa capolino dietro l’ennesima operazione della Finanza sui "pendolari" della canapa indiana, pianta la cui coltivazione e vendita è ormai legale nel Canton Ticino. Il sospetto – non dichiarato – è che la clientela ormai attirata a Mendrisio e Lugano da tutta Italia riceva imbeccate precise da alcuni "canapai" svizzeri su come aggirare i controlli doganali. L’episodio di Gaggiolo da questo punto di vista potrebbe essere emblematico: i militari hanno controllato i due all’ingresso da Stabio. Forse l’aspetto dei ragazzi ha insospettito gli uomini in divisa che hanno deciso di seguire l’auto. E infatti la vettura, anziché riprendere la strada per Mantova ha svoltato subito verso Rodero e quindi si è infilata in un bosco; là dentro i due giovani si sono avvicinati alla rete di confine e in corrispondenza di un varco hanno ritirato una busta sigillata che conteneva "l’erba". Forse loro stessi l’avevano in precedenza depositata lì, forse un "postino" l’ha recapitata nel luogo prestabilito. Di fatto è scattato l’arresto; nel 2000 circa 20 persone sono state fermate in questo modo dalle Fiamme Gialle ma il "popolo" dei compratori di canapa, fino a poco tempo fa costituito da residenti nella zona di confine, si è fatto più eterogeneo: in manette sono finiti negli ultimi mesi anche persone provenienti da Roma, Trieste, dalla Liguria a riprova di un "passa parola" che si è allargato a macchia d’olio. Resta da capire come facciano persone non residenti nella zona a individuare i luoghi da cui far passare di nascosto la marijuana; il sospetto, come detto, è che ricevano imbeccate "in loco". In Svizzera, come è noto, la coltivazione e la vendita della canapa non sono proibite ma la legge ha posto una sorta di "foglia di fico": consente che l’erba venga usata solo in profumi, deodoranti o in tisane. L’acquirente viene poi avvertito che l’esportazione della merce è proibita.

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Pubblicato il 19 Marzo 2001
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