Racconti dallo Zambia, in attesa di Don Emilio Patriarca
Due amici del vescovo masnaghese a Monze raccontano le ultime novità di ritorno dall'Africa, in attesa dell'incontro con il monsignore umile, che avverrà il 25 aprile
C’è un pezzo di Varese in Zambia che continua a vivere nell’opera di un vescovo varesino e dei suoi amici che lo sostengono. Marco e Caterina Astuti sono tornati da poco dallo Zambia per una delle solite visite al loro più caro amico, e colui che celebrò il loro matrimonio, don Emilio Patriarca. Sono loro i "pendolari" dell’associazione "Amici di don Emilio Patriarca", che si preoccupa di fare da aiuto morale ed economico al piccolo grande vescovo di Monze, battezzato a Biumo ma nominato Tonga (la tribù della maggior parte dei suoi parrocchiani) onorario dagli abitanti della regione, di cui conosce con precisione anche la lingua e in nome dei quali non è più capace nemmeno di mangiare "all’occidentale", in quantità cioè che potrebbero essere di offesa alla povertà degli abitanti di cui segue la pastorale cristiana ma anche la loro vita quotidiana.
Il prevosto don Peppino Maffi, che in Africa e in Zambia è stato più volte ha fatto da ospite alla coppia perchè potessero raccontare ai giornalisti ciò che hanno visto fin o a pochi giorni fa: un paese diviso dal tribalismo e alla vigilia di elezioni, che probabilmente riporteranno tra poche settimane al potere per la terza volta, e contro la costituzione, il presidente Chiluba, contro cui l’opposizione è rappresentata pressocchè in esclusiva dalla Chiesa e dalle organizzazzioni non governative. Il paese, come tutta l’Africa, è piegato dall’Aids, che ha non solo ucciso le persone ma anche ridotto una serie di attività di utilità sociale: basti pensare che sono 1400 gli insegnanti morti di Aids negli ultimi tempi, un numero che ha messo in grave difficoltà il sistema scolastico zambiano, un tempo in buone condizioni, e sono 800mila i bambini orfani nel paese. La cancellazione del debito del paese da parte dell’Italia avviene gradualmente, ma non con la stessa gradualità il governo africano sostituisce le rate dovute al nostro Stato con opere sociali per il paese, come è stato inizialmente concordato. E il missionariato in Zambia diventa sempre più un impegno sociale legato ad un forte impegno per rendere indipendenti e autonomi i locali, che hanno vissuto "l’invasione" degli occidentali prima con timore e poi attraverso una vera e propria dipendenza dalle offerte del mondo ricco. Proprio qualche settimana fa don Emilio è stato costretto a scrivere una lettera pastorale che costituisce una vera e propria novità e un precedente nella regione: lui bianco, rispettato da tutte le tribù che convivono in Zambia e tra le quali scoppiano spesso conflitti, ha scritto una lettera perchè i parrocchiani capissero quanto poco cattolico, quanto poco "umano" fosse dividere le tribù, cercare di eliminarsi a vicenda, invece che vivere tutti quanti insieme in una sola terra per tutti. Un problema sorto a Mazabuka, una parrocchia retta da un varesino,il besozzese Maurizio Canclini, e che stava raggiungendo un livello di tensione intollerabile. Ma nella lunga lettera, il vescovo ammmonisce:"cosa significa rispettarsi a vicenda? Significa che nessuna tribù deve dominare sull’altra e che ogni tribù deve essere in grado di preservare i suoi diritti di terra, tradizione e costume". Un ammonimento per i suoi parrocchiani zambiani, buono però – con poche varianti – anche nella civilissima Italia, nella accogliente Lombardia, nella pia Varese. Varese che vede tornare ogni anno il "suo" vescovo africano, profondamente legato alle due terre perchè profondamente legato ai suoi fratelli, ma allo stesso tempo un pò "marziano" dovunque, perchè non ispirato da sentimenti di appartenenza ma di accoglienza, specialmente nei confronti di chi è in difficoltà. Don Emilio patriarca tornerà a Masnago, la parrocchia dove ha celebrato la prima messa, il prossimo 25 aprile, in occasione della giornata annuale della sua associazione, dove verranno illustrate le attività della associazione. E dove si presenteranno le necessità per quest’anno: le prime segnalate dalla coppia Astuti di ritorno dall’Africa sono state quelle di acquistare macchinari per le radiografie, attrezzature del tutto assenti negli ospedali della regione di Monze.
Associazione "Amici di don Emilio Patriarca" Conto Corrente Banca Popolare di Bergamo Credito Varesino n.57509 – cab 5428 – abi 5428 |
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