Villa Pirelli tornerà all’antico splendore

Approvata in Consiglio comunale la Convenzione con l'Accademia Nazionale di Studi Superiori. Presto al via i lavori di ristrutturazione. Attilio Fontana tra i membri del Consiglio

E’ stata approvata a maggioranza dal Consiglio comunale di Induno Olona la convenzione con l’Accademia Nazionale di Studi Superiori, che avrà sede in villa Pirelli.
Si tratta di un passo decisivo per il Comune, che ha impegnato non poche risorse economiche nell’affare (8 miliardi di mutuo), ma che rappresenta la possibilità, prima impensabile, di riportare la villa all’antico splendore, apportando inoltre un grande sviluppo culturale per il paese.

L’accordo è stato infatti stipulato con un partner privato, la Ask Studio che si impegna a realizzare tutti i lavori di ristrutturazione necessari alla struttura, nonché gli arredamenti interni, e soprattutto a gestire le manifestazioni culturali, che a quanto pare saranno anche di livello internazionale, per i prossimi 30 anni (in base allo schema di Convenzione): il tutto per una cifra prevista di circa 12 miliardi di lire. 
Al Comunedi Induno, comunque, che avrà la possibilità di usufruire della villa per 10 giorni l’anno, spetta la maggioranza del capitale (51%) e sono già interessati a partecipare al progetto con una quota dell’1% la Provincia di Varese e la Comunità Montana della Valceresio.

L’unica opposizione al progetto è quella del Centro Sinistra, che, nella persona di Marco Cavallin, ha avanzato alcune perplessità sull’eccessiva spesa sostenuta dal Comune.
"Sono stati spesi o impegnati circa 800 milioni da parte del Comune – afferma Cavallin – una cifra notevole, per la quale non abbiamo garanzie che venga recuperata. Credo che sia il socio privato che debba venire incontro alle spese. Mi sembra un impegno troppo alto rispetto a quello che poi avranno i cittadini di Induno. Tra l’altro sono già stati spesi molti soldi per l’arredamento del Museo Nazionale, che avrebbe dovuto trovare alloggio in villa Pirelli e che invece ora è destinato a restare nell’attuale sede". 

Risponde a tono Attilio Fontana consigliere della Lega e membro del Consiglio dell’Accademia, che punta l’attenzione sui vantaggi che derivano da questa operazione.
"Questa convenzione – afferma – ci permette di recuperare e gestire una struttura importante per Induno, ma che era impensabile effettuare solo con l’intervento economico del Comune. La cosa fondamentale da sottolineare è che un’iniziativa finalmente sta partendo, dopo tanti anni che se ne parla. La scelta dell’iniziativa ha o scopo di dare vita e vitalità a un’opera bella, che lentamente si stava distruggendo. Tra l’altro porterà anche un notevole indotto sia commerciale che lavorativo. Se non comincia a fare qualcosa, certo non si farà mai nulla". 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Aprile 2001
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