A lezione di Cinema con Marco Muller
L’ex direttore del Festival Internazionale del Cinema di Locarno presenta una serie di incontri per capire la direzione del cinema moderno
A lezione di cinema con Marco Muller (a destra nella foto). L’ex direttore del Festival Internazionale del cinema di Locarno, nonché docente dell’Accademia di Architettura dell’Università della Svizzera Italiana, terrà il prossimo giovedì 13 marzo la prima delle sei lezioni aperte al pubblico di un corso di Storia d’arte moderna e contemporanea. La tematica affrontata da Muller riguarderà “Il cinema moderno: storia della forme”.
L’iniziativa si svolgerà alle 18 e 30 nell’aula C.063 di Palazzo Canavèe a Mendrisio.
«Abbiamo varcato la soglia dolorosa della modernità – spiega lo stesso ex direttore dei Festival cinematografici di Torino, Pesaro e Rotterdam – non ha più senso difendere le convenzioni contro i cliché, rendere giustizia a quanto ancora ci incanta in quel cinema trapassato. Che farsene, allora, di una Storia del Cinema dove tutto è, quando non lettura sociologica, arte dei tempi andati, con film e autori ridotti a spettri staccati da noi, monumentalizzati in quanto oggetti di culto? Occorre riscoprire il legame tra quello che ci arriva al presente e quello che esisteva prima, tracciare una sorta di storia delle forme del nuovo, le parti costitutive di un tutto in movimento».
Durante la prima lezione di giovedì 13 marzo verranno proiettati: Histoire du cinéma 1 di Jean-Luc Godard, 1995 (26’) e Curse of the Demon, di Jacques Tourneur, 1957 (82’). «La coscienza di un avvenire infinito a disposizione del cinema è stata formata da autori quali Murnau, Lang, Gance, Vigo, Vidor, Welles, Rossellini, Renoir, Godard, Tati, Fassbinder, Ghatak – prosegue Muller – i quali ritenevano che il cinema tutto potesse, se non osare, almeno intraprendere. Sulle tracce loro, e di molti altri, si potrà penetrare, in sei stazioni/lezioni-proiezioni, nella solitudine dei film (senza troppo credere alle dichiarazioni rilasciate da coloro che quei film li hanno fatti). Ciò che ha contato non è stata tanto la capacità di rinnovare le formule tecniche e le figure di stile, bensì l’apertura verso l’inebriante prospettiva di trasgredire ad un cinema nel pieno delle forze, per aprire il presente alla vertigine, all’immensità del tempo che rimaneva da percorrere».
Oggi Marco Muller, dopo aver creato nel 1997 Fabrica Cinema (e prodotto film premiati a Cannes, Venezia, Berlino, Locarno – uno di questi ha ricevuto l’Oscar 2002 del migliore film straniero) ha crea la Downtown Pictures, casa di produzione e centro di iniziative audiovisive.
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