«Il teatro resterà, ma senz’anima»

Varese – Non basta la "fame" di cultura e spettacolo del popolo varesino per salvare la gestione di Primafila

Centoventimila euro. È questa la cifra che ha mandato in crisi Primafila. Una crisi che in realtà ha radici più profonde. Affonda nella “palude” della burocrazia, nelle risposte non date, nel “nulla” e non nei no, come ha affermato Renzo Dalpio. L’amarezza espressa dai vertici della società è stata palese. Carlo Gattoni, direttore del teatro, «quello che mi mancherà di più è il rapporto con la gente. Settecento persone a sera non sono poche e oltre ai momenti di spettacolo i cittadini ci cercavano per sapere cosa avremmo organizzato». Su questa stessa lunghezza Flavio Premoli, direttore artistico. «Varese ha avuto una stagione straordinaria. Cinquantacinque date non sono poche in un anno. Ho un gran risentimento per quello che è successo. Si parla di cifre ridicole e non si può svuotare così un’esperienza importante per la città. A maggior ragione dopo la risposta “affamata” del pubblico. Spettacoli li può organizzare chiunque. quello che noi ci prefiggevamo era di dare un’anima al teatro. Un’identità culturale per tutta la città».
Renzo Dalpio ha contenuto la propria delusione, ma qualche sassolino lo ha lanciato. «Il nostro non è stato un fallimento. Piuttosto è fallito il rapporto con l’amministrazione che spesso non ci ha detto dei no, ma proprio non ci ha risposto. I tempi della politica saranno anche lunghi, ma quelli tecnici non possono essere così».
La storia è nota. Alla fine del 2001 nasce Primafila dall’incontro del Gruppo 2A, costruttore della struttura e la Delpi. Renzo Dalpio farà l’amministratore delegato. A dirigere il teatro va Andrea campane, esperto funzionario dell’assessorato alla cultura. Un’operazione tutta privata, ma nata con la benedizione del Comune di Varese che acquista subito ottanta serate alla nascente struttura. Qui il primo problema che sarebbe emerso solo dopo mesi. Il contratto dell’amministrazione è con il costruttore e non con il gestore che paga anch’esso l’affitto della struttura. Una soluzione che tutela fortemente il Gruppo 2A, ma che si rivela presto un problema per Primafila. Sull’onda dell’entusiasmo per il varo finalmente di un teatro “vero”, al di là delle polemiche e del gradimento della struttura estetica, non si considerano i problemi di gestioni che emergeranno con violenza mesi dopo. Le serate con Paolo Conte sono un successo e Varese sembrava aver ritrovato un salotto, uno spazio vivo. esperienza subito confermata da successi dietro successi. La prima crepa in autunno del 2002 con l’addio di Andrea Campane. «Da febbraio abbiamo sollevato alcune perplessità e difficoltà, – ha affermato Dalpio, – ma risposte dall’amministrazione zero. Solo ultimamente l’assessore Musaio ha dimostrato un reale dinamismo».

E ora? Dalpio ha affermato che l’esperienza fatta verrà capitalizzata e perciò il personale che ha lavorato verrà tenuto insieme proprio per continuare ad organizzare eventi e spettacoli, ma senza gestire il teatro direttamente. «Saremo solo degli organizzatori e affitteremo la struttura come altri che vorranno farlo. Ovvio che questo non darà continuità a un teatro che rischia di restare dimezzato».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Giugno 2003
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