La Svizzera: «Non abbiamo mai previsto fondi per l’Arcisate-Stabio»

Convegno sul trasporto ferroviario transfrontaliero. I progetti lombardi e quelli elvetici

Dal 1 al 12 dicembre si terrà a Milano il vertice mondiale sul Clima ‘Conference of the Parties’ (‘Cop-9’): vi parteciperanno i governi che hanno sottoscritto gli accordi di Kyoto. Un’occasione per confrontare le politiche e le strategie da adottare per ridurre l’impatto ambientale nel rispetto della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.
Un appuntamento importante per tutti, Italia inclusa: gli ultimi dati forniti da Legaambiente ricordano come il nostro paese non solo non ha ridotto del 6% le emissioni nocive, ma le ha addirittura aumentate del 6%. Un gap del 12% che, stabiliscono i dati, ineriscono per intero al gas da traffico. È da qui che occorre partire per comprendere l’esigenza sempre più pressante di stabilire una cornice operativa per ciò che attiene alle nuove infrastrutture su ferro, allo sviluppo del commercio su rotaia. Argomento ancor più stringente per noi, destinati, come Varese e come Regio Insubrica ad essere coinvolti dalle conseguenze del più grande cantiere ferroviario d’Europa, l’Alptransit.
Se ne è discusso a Mendrisio in un convegno promosso dall’Ata (Associazione Traffico-Ambiente) intitolato: “Viaggiare in treno attraverso la frontiera”; relatori tra gli altri Giorgio Baruffaldi, dirigente dell’assessorato regionale ai Trasporti e Davide Demicheli, dell’Ufficio federale dei trasporti, politica e comunicazione di Berna.
Un’occasione per mettere a fuoco i progetti in cantiere e le prospettive future del nostro territorio. È Baruffaldi a definire le strategie ufficiali del Pirellone: «La Regione Lombardia ha ufficialmente appoggiato il progetto ” a rete” – ha spiegato l’assessore – vale a dire una gronda est da Lugano a Seregno e una gronda ovest verso Luino – Sesto Calende. Un disegno complessivo che mira a deviare il grosso del trasporto merci rispetto a Milano; creando una sorta di cerchio intorno al capoluogo con ramificazioni verso i porti della Liguria, da un lato, verso Bologna e verso Bergamo dall’altro». Un orientamento ratificato l’anno scorso tra regione Lombardia e rete ferroviaria italiana. Quanto all’Arcisate-Stabio, in base alla legge Lunardi che prevede snellimenti procedurali, entro la fine dell’anno il Cipe dovrebbe approvare il progetto preliminare. Altre novità sono il triplicamento della tratta Gallarate e Rho per potenziare il collegamento con la nuova galleria del Loetschberg, via Sempione. Mentre il progetto di potenziamento della linea Luino si è ancora ad un primissimo livello di valutazione.
Quanto alla controparte svizzera, posto il taglio di circa 600 milioni di franchi rispetto agli stanziamenti per le ferrovie elvetiche, De Micheli ha assicurato della volontà cooperativa d’oltralpe: nel rinnovo della centenaria convenzione del Sempione, nell’impulso alla linea del luinese. Quanto al proseguimento della linea dell’alptransit «la scelta nostra, in relazione a quanto stabilito dalla Regione Lombardia, è il potenziamento ad alta velocità della direttrice ovest Lugano Seregno». Sull’Arcisate Stabio, il delegato federale è chiaro: «Non è vero, come si dice ultimamente che Berna ha cancellato i soldi previsti. In realtà il progetto non è mai stato inserito in un programma nazionale, quindi non hai avuto una previsione d’investimento. Rimane tuttavia un progetto cui guardiamo con attenzione».

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Pubblicato il 29 Settembre 2003
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