Come riscoprire l’imprenditore etico che c’è in noi

Parte dal presupposto chei piccoli imprenditori hanno una naturale tendenza al comportamento etico il convegno che ha fatto emergere le nuove tendenze del business

Più etici di quanto gli imprenditori stessi si percepiscano, le pmi italiane sono pronte a lavorare consapevolmente sulla loro parte etica. Lo ha fatto emergere uno studio dei giovani laureati bocconi su un panel di aziende ed è da questo punto di partenza che ha avuto avvio l’incontro, particolarmente partecipato, organizzato questa mattina presso la sede di Api Varese dall’associazione imprenditoriale in collaborazione con l’associazione dei laureati bocconi. Un incontro che aveva come obiettivo principale quello di far comprendere agli imprenditori quanto poco sia distante per loro l’obiettivo della responsabilità sociale di impresa, cioè della formalizzazione, per scopi burocratici o di marketing, dei comportamenti etici.

 

«L’etica è una parte inconscia, ma presente, in molte nostre pmi – sottolinea Franco Colombo, neo presidente Api, padrone di casa al convegno –  Formalizzarne la pratica è un atteggiamento che fa crescere l’ambiente di riferimento. anche perché il sistema della concorrenza tende a far lavorare le imprese verso lo sfruttamento dei lavoratori: le piccole imprese, che non lavorano così, hanno bisogno di accorgersene, e di interiorizzarlo. Su 4 milioni circa di imprese in italia, più di tre milioni hanno meno di dieci addetti: tra i lavoratori ci sono intere famiglie occupate, che persegono lo stesso obiettivo dell’azienda. Quello che si è prefisso il convegno è proprio quello di formalizzare qualcosa che c’è già, rendere consapevoli gli imprenditori di qualcosa che hanno nel dna».

 

«Una consapevolezza che ha anche dei riscontri economici – continua Colombo – oggi i consumatori hanno molta attenzione al contenimento dei costi, una questione difficile da perseguire dalle nostre aziende: dare un messaggio etico, al posto di inseguire vantaggi legati al costo, dà una valenza diversa all’ acquisto».
Riscontri che sono emersi, nel dibattito, dalle testimonianze di alcune aziende come la Sabaf azienda di componenti per le cucine che ha fatto fortuna con il suo stile etico nella gestione dell’azienda. O come le tipografie Galli, che hanno incrementato il loro fatturato realizzando stampati atossici e "enviromental friendly". 
Insomma, comportarsi con correttezza nei confronti dei lavoratori e dell’ambiente non solo è giusto, ma può anche rendere bene:
«L’etica perciò è in grado di fornire agli imprenditori una prospettiva diversa nel proprio business – chiosa Colombo –  E gli imprenditori hanno bisogno di una nuova prospettiva in cui credere».

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Settembre 2004
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