Un Infertility Point per combattere l’infertilità

Castellanza - La clinica Mater Domini ha aperto un ambulatorio integrato per rendere più efficaci diagnosi e cura nell'infertilità di coppia

Presso l’Istituto Clinico Mater Domini di Castellanza è operativo dalla metà di settembre un nuovo Ambulatorio Integrato Polispecialistico per l’Infertilità di Coppia, l’Infertility Point, in cui entrambi i partners sono valutati da un’équipe di andrologi, ginecologi e sessuologi per accertare le origini del loro problema.
La filosofia che anima questa iniziativa è innovativa e trova riscontro in pochi centri in tutta Italia: curare la coppia infertile, tenendo in considerazione le peculiari condizioni fisiche e genetiche dell’uomo e della donna che in relazione tra loro determinano uno specifico livello di fertilità di coppia, da valutare caso per caso.

I vantaggi dell’Infertility Point sono perciò offerti dalla possibilità per la coppia di essere sottoposta a valutazioni clinico-diagnostiche complessive ed esaustive in un’unica visita specialistica, senza perdite di tempo, fattore così critico lungo il percorso verso la ricerca di un figlio, con la sicurezza di una diagnosi precisa.
Al contrario, nella maggioranza dei casi l’approccio di cura è tuttora individuale, focalizzato cioè sulla diagnosi e sul trattamento della donna o alternativamente dell’uomo con una successione di visite e terapie svolte in momenti diversi.

In un unico incontro, che si svolge alla presenza di entrambi i partners, la coppia viene assistita congiuntamente da un andrologo ed un ginecologo. Innanzitutto, si provvede ad effettuare un’"anamnesi coniugale" e sessuale, ovvero una raccolta di informazioni generali relative alla coppia nel suo complesso.
Quindi, i partners sono visitati separatamente ma contemporaneamente e sottoposti ad un’indagine ecografica specifica dell’apparato riproduttivo, ossia una valutazione clinica di primo livello.
Infine, gli specialisti si riuniscono ancora una volta per incontrare la coppia e stabilire quali ulteriori esami di approfondimento (es. prelievi sangue o liquido seminale) debbano essere eventualmente effettuati per arrivare alla precisa diagnosi dell’infertilità e decidere la linea terapeutica definitiva.

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«Una coppia scopre di essere infertile quando non riesce a concepire un figlio dopo 12-18 mesi di rapporti sessuali regolari non protetti. Il problema interessa più facilmente coppie in cui la donna ha un’età media superiore ai 35 anni» aggiungono la dr.ssa Martignoni e la dr.ssa P.Porretti.
Numerose le cause che combinate tra loro possono determinare l’infertilità: l’età dei coniugi, i fattori genetici legati ad alterazioni dei cromosomi degli aspiranti genitori, lo stile di vita (consumo di alcol, fumo, lo stress, l’esposizione ad agenti inquinanti). 
In Italia, l’età delle donne al primo tentativo di gravidanza (circa 30 anni su una media UE di 29 secondo dati ISTAT) contribuisce spesso a rendere più difficile la maternità o l’eventuale percorso terapeutico in caso di infertilità accertata. È perciò evidente come queste prerogative individuali possano interagire, determinando così il livello di fertilità di ogni singola coppia.
L’Infertility Point mette a disposizione dei pazienti anche un servizio di psicoterapia di coppia di cui è responsabile il dr. Enrico Tosca, psicologo sessuologo, per sostenere gli aspiranti genitori lungo un cammino che può essere logorante e far emergere problematicità nel rapporto tra i coniugi.

Questa sembra essere oggi la metodica di cura destinata a dare i migliori frutti: basti pensare che è generalmente accertato che circa il 20% dei casi di infertilità al mondo sono riconducibili a fattori combinati maschili e femminili e ben il 15% da cause inspiegabili». spiega il dr. Paolo Broggini, l’andrologo che insieme al collega dr. Piero Bono, alla dr.ssa Susanna Martignoni e alla dr.ssa Paola Porretti, ginecologhe, esercita presso l’Ambulatorio. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Settembre 2004
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