Lotta contro l’osteoporosi: «Non mollare l’osso»
L’ospedale cittadino aderisce alla giornata mondiale contro l’osteoporosi. Giovedi’ 21 ottobre, un incontro aperto alle donne e moc del calcagno gratuita
L’appuntamento è stato organizzato dal Centro per la Menopausa del presidio cittadino, afferente all’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia diretta dal primario Mario G. Meroni, una struttura specialistica di riferimento per la città e le zone limitrofe che segue ogni anno 500 pazienti.
La manifestazione, dedicata in particolare alle donne in pre e post-menopausa, si terrà a partire dalle 9.30 nella Biblioteca medica del nosocomio bustese (piazzale G. Solaro 3) e sarà l’occasione per approfondire il lavoro svolto in questi anni dal Centro, costituito nel febbraio del 2000, e tutte le tematiche riguardanti l’osteoporosi, compresa la prevenzione.
Questa malattia, infatti, colpisce il 25% delle donne dopo la menopausa, favorendo nel 30-40% dei casi il rischio di fratture al polso, al femore o alle vertebre con costi sanitari, sociali e psicologici elevatissimi.
Per "stanare" un nemico della salute all’apparenza così silenzioso, che si fa strada, come detto, progressivamente con l’avanzare dell’età e con i cambiamenti ormonali, sono anche importanti alcuni semplici esami diagnostici.
Uno di questi è la Moc del calcagno, che sarà offerta giovedì mattina gratuitamente a tutte le donne che desidereranno sottoporvisi.
La metodica, assolutamente indolore, è un’ecografia dell’osso, cioè una misurazione della sua mineralizzazione, che evidenzia eventuali carenze di calcio, e della sua elasticità.
Questa tecnica di screening consente in due minuti di fare una valutazione della resistenza – o della fragilità – della ossa in generale ed è un utile indicatore per stabilire se la paziente è a rischio osteoporosi oppure no.
Per capire la portata dell’incidenza della malattia, ecco qualche dato italiano: ogni anno nel nostro Paese si verificano circa 100mila rotture di polso e 70mila di femore dovute all’osteoporosi e, in generale, per tutte le fratture causate da questa patologia si spendono 500 milioni di euro per le sole spese ospedaliere, a cui si devono aggiungere i costi per l’assistenza alle persone che non sono più autosufficienti.
Per andare incontro alle esigenze di prevenzione e cura delle donne del nostro territorio, il Centro per la Menopausa dell’Ospedale di Busto a questo proposito offre da poco tempo un servizio in più. Si tratta della possibilità di eseguire, grazie a un nuovo software recentemente acquisito grazie a una donazione, un altro esame specialistico: la morfometria ossea computerizzata, che, analizzando una tradizionale radiografia della colonna vertebrale, mette in evidenza l’eventuale presenza di microfratture.
Se vengono riscontrate microfratture, lo specialista potrà prescrivere i farmaci per la prevenzione o la terapia della patologia e la paziente dovrà pagare, come prevede una nota del Ministero della Salute in proposito, solo il ticket e non l’intero importo dei medicinali.
Mettere in guardia le donne su rischi, cause e terapie di una minaccia alla salute assai insidiosa: l’osteoporosi, cioè la riduzione progressiva della massa ossea causata dall’età e da fattori ormonali. E’ lo scopo dell’iniziativa nazionale "Non mollare l’osso", organizzata dalla Lios, la Lega Italiana Osteoporosi, per il 20 ottobre, Giornata mondiale contro l’osteoporosi, e alla quale l’Ospedale di Busto Arsizio ha deciso di aderire organizzando per la mattina di giovedì 21 ottobre un incontro per informare la cittadinanza su questa patologia che colpisce 200 milioni di persone al mondo, in prevalente maggioranza donne.
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