Il trapianto oggi: un convegno per fare il punto della situazione
Nell'aula magna dell'università dell'Insubria, studiosi si confrontano sui traguardi e le successive tappe.In primo piano, i trapianti di cornee del Circolo
Il trapianto oggi. È questo il titolo del convegno in programma lunedì 15 novembre per tutta la giornata nell’Aula Magna dell’Università degli Studi dell’Insubria. Un’occasione per delineare il quadro dei problemi e delle opportunità connessi al prelievo e trapianto di organi e tessuti.
Organizzatore dell’evento, il dottor Silvano Cominotti, coordinatore locale del North Italian Trasplant, che ha ripercorso le tappe principali della storia dei prelievi all’Ospedale di Circolo di Varese: "Era il 1975 quando è stata avviata l’attività di prelievo nel nosocomio varesino. All’inizio si prelevavano solo reni e cornee; dal 1986 poi si sono aggiunti i primi prelievi multiorgano. Nel 1973, Christian Barnard è venuto alle Ville Ponti per parlare di trapianti; dopo tanti anni a Varese si torna a dedicare un’intera giornata a questo argomento".
I lavori del convegno si apriranno alle 8.30 con la presentazione del Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera varesina, Roberto Rotasperti. Seguiranno gli interventi della prima sessione che descriveranno un quadro a livello nazionale delle donazioni e dei trapianti di rene, di fegato, di tessuti corneali e di innesti ossei.
Parteciperanno relatori provenienti da tutta Italia: il responsabile della Banca degli occhi di Monza, Marino Campaneli, il coordinatore del Centro Nazionale Trapianti, Nanni Costa,il rettore dell’Università dell’Insubria, Renzo Dionigi, e docenti degli atenei di Varese, Milano e Bergamo.
Il pomeriggio vedrà invece protagonisti i medici dell’Ospedale di Circolo di Varese coinvolti nell’attività di prelievo e trapianto. Un’introduzione alla realtà locale sarà esposta dal direttore sanitario dell’Azienda Ospedaliera, Stefano Zenoni, e dal Direttore Medico, Andrea Larghi.
Gli interventi successivi scenderanno nel dettaglio dell’attività locale di prelievo e trapianto da tutti i punti di vista: interverranno infatti rianimatori, neurologi, cardiologi, urologi, radiologi, chirurghi e oculisti.
Al termine sarà aperta una tavola rotonda sul tema delle liste d’attesa e del follow up, ovvero la valutazione a distanza della funzionalità degli organi trapiantati.
"Lo sforzo di una giornata come questa – ha tenuto a sottolineare il dott. Cominotti –è quello di offrire un’occasione per sensibilizzare gli operatori sanitari delle aziende ospedaliere del territorio sulle problematiche in merito al prelievo e trapianto di organi. Il concetto da tenere sempre presente è che senza prelievi non ci possono essere trapianti. L’azienda varesina è fortemente coinvolta, basti pensare che qui dall’ottobre del 1996 sono stati eseguiti 300 trapianti di rene."
In particolare il dott. Cominotti ha parlato dell’attività del prelievo e del trapianto di cornee: "Da questo punto di vista – ha spiegato – la Lombardia è autosufficiente; nel 2004 sono state prelevate 2248 cornee, di cui 912 sono state trapiantate. Il prelievo di cornee – continua Cominotti – può essere effettuato su tutti i pazienti deceduti in ospedale previa autorizzazione dei parenti".
Una volta prelevati, questi tessuti vengono sottoposti ad una prima valutazione clinica e poi inviati alla Banca degli occhi di Monza per una seconda analisi sullo stato dei tessuti e i parametri clinici del donatore.
Dal 1996 all’Ospedale di Circolo sono state prelevate 299 cornee, 111 sono state trapiantate. Nel 2003 Varese ha inviato a Monza 46 cornee, di cui 27 idonee. L’attività di prelievo però ha conosciuto un calo nell’ultimo anno e questo è il motivo per cui si sta provvedendo a promuovere l’attività a livello ospedaliero. Ai parenti di tutti i pazienti deceduti in ospedale viene consegnato del materiale informativo sul prelievo delle cornee e viene automaticamente chiesto il loro consenso al prelievo.
"Il problema – conclude Cominotti – sono i rifiuti di procedere al prelievo multiorgano che rimangono ancora troppo numerosi. Nel 2003 sono stati 4 su 15 casi segnalati, quest’anno i rifiuti sono stati 3 su 9 casi: si tratta di numeri significativi che un’adeguata campagna di informazione e sensibilizzazione può contribuire a ridurre".
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