“Troppi lassativi fanno male”: gli specialisti lanciano l’allarme
Oltre tre milioni di euro la spesa sostenuta dai varesini per la cura dei disturbi gastrointestinali
Sulla base dei dati del Ministero della Salute e secondo le stime della SIUCP, i lombardi, e gli abitanti della provincia di Varese in particolare, ogni anno spendono rispettivamente quasi trentotto milioni e mezzo e tre milioni cinquecento mila Euro per comprare lassativi ed erbe. Questi prodotti nel lungo periodo si dimostrano spesso poco efficaci nella cura della stipsi e sono possibile causa di diversi effetti collaterali. Gli importi in questione, poi, sono a totale carico del cittadino, dato che lassativi ed erbe sono venduti fuori dal Sistema Sanitario Nazionale. Si tratta di dati in linea con quelli degli altri Paesi occidentali ed americani in particolare. Da una ricerca della Società Americana di Gastroenterologia, infatti, i cittadini USA spendono 750 milioni di dollari in lassativi e quasi mezzo miliardo di dollari per le erbe.
"I lassativi rappresentano una soluzione di emergenza e temporanea nella cura della stitichezza" – spiega il professor Antonio Longo, Presidente Onorario SIUCP, Società Unitaria Italiana di Colon Proctologia, Direttore Centro Europeo per la cura delle malattie pelviche, Ospedale Sainth Elisabeth, Vienna – "ed alcuni di essi (quelli stimolanti) sono attualmente in revisione all’FDA, Food and Drug Administration, l’organismo USA che verifica efficacia e tollerabilità dei farmaci e decide se possono essere commercializzati. Alcuni altri lassativi (quelli emollienti) contengono olio di ricino e possono essere tossici. L’attesa dell’effetto di questi prodotti, poi, può durare anche una settimana. Senza dimenticare che l’uso regolare di lassativi può creare disfunzioni croniche dell’apparato intestinale, rischi di trombosi, disidratazione ed anche dipendenza fisica".
Malgrado tutto ciò l’uso di questi prodotti è in costante aumento a partire dal 1993, forse anche per la "moda" di consumare prodotti naturali come quelli da erboristeria, anche se poco efficaci. La voglia di trovare una soluzione valida per una malattia sociale come la stitichezza ha portato anche a sperimentare l’efficacia di un preparato medicinale a base di "cannabis" – marijuana – prodotto un’azienda della Corea del Nord. Gli effetti collaterali di questo medicinale non sono però stati ancora verificati.
"I pazienti in prima persona" – conclude il dottor Paolo Postiglione, Responsabile di Colonproctologia dell’Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi di Varese – "devono essere consapevoli di tutti gli aspetti legati al consumo di questi prodotti. I medici di famiglia, poi, ricoprono un ruolo molto importante: se il disturbo è grave e perdura, dovrebbero suggerire una visita specialistica per individuare la cura migliore".
Gli anziani sono abituali consumatori di lassativi. L’avanzare dell’età, infatti, accentua la tendenza alla stitichezza: i muscoli addominali si indeboliscono e gli anziani spesso tendono ad assumere pochi liquidi, importanti per un corretto funzionamento dell’intestino. Anche molte donne assumono regolarmente questi prodotti: quelle più giovani in genere preferiscono le erbe o comunque lassativi leggeri. I prodotti più forti (gli osmotici e quelli formanti massa), ad azione rapida e risolutiva, vengono utilizzati dalle donne mature.
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