Malatie polmonari rare, vinte grazie al progresso

Esperti a confronto sul tema delle patologie interstiziali e cistico-cavitarie diffuse del polmone. L'incontro venerdì 14 gennaio all'ospedale di Busto

Gli Ospedali di Busto Arsizio e Saronno insieme per un convegno dedicato ad alcune malattie polmonari che un tempo venivano considerate rare, mentre oggi, grazie alle sempre più moderne e precise metodiche diagnostiche a disposizione, vengono riscontrate più frequentemente rispetto al passato.

In particolare, si tratta di due tipi di patologie, le patologie interstiziali – che creano difficoltà nell’ossigenazione del sangue – e quelle cistico-cavitarie – caratterizzate dalla presenza di cavitazioni (buchi) polmonari – sulle quali le Unità Operative di Radiologia e di Pneumologia dei due presìdi facenti parte, insieme a Tradate, dell’Azienda Ospedaliera "Ospedale di Circolo di Busto Arsizio" hanno voluto mettere a punto un approfondimento di elevato interesse clinico-scientifico. , infatti, nella Sala Tramogge dei Molini Marzoli Massari a Busto Arsizio (vicolo Molino 2, dalle 9 alle 18) si svolgerà l’incontro "Le patologie interstiziali e cistico-cavitarie diffuse del polmone", evento che gode del patrocinio del RIPID, il Registro Italiano delle Pneumopatie Infiltrative diffuse, della sezione lombarda dell’Aipo, l’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri, e della Sirm, la Società Italiana di Radiologia Medica.

Venerdì 14 gennaio

L’appuntamento scientifico aziendale, a cui parteciperanno relatori di fama nazionale, è suddiviso in due sessioni, ognuna delle quali tratterà uno dei due gruppi di patologie, vagliandone gli aspetti della diagnosi e della terapia con medici radiologi, pneumologi e anatomo-patologi. A conclusione di ognuno dei due momenti saranno presentati e discussi alcuni casi clinici a cura del dottor Raffaello Adami, primario dell’Unità Operativa di Pneumologia dell’Ospedale di Saronno, della dottoressa Patrizia Ferronato dell’Ospedale di Saronno e della dottoressa Nicoletta Bertinelli dell’Ospedale di Busto.

L’approfondimento mira dunque a sottolineare l’importanza di una stretta collaborazione tra Radiologia e Pneumologia, Anatomia Patologica e Laboratorio Analisi, anche alla luce delle più recenti classificazioni dei due gruppi di malattie, che rappresentano il 15% del totale delle affezioni polmonari.

«Di queste patologie – spiega il dottor Pietro Zanon, primario dell’Unità Operativa di Pneumologia dell’Ospedale di Busto Arsizio – in una città grande come Busto vengono individuati almeno venti nuovi casi ogni anno. Considerato poi che si tratta di malattie che diventano croniche, è fondamentale una corretta e precisa diagnosi per stabilire la terapia più mirata».

Collaborazione tra specialità e tra presidi ospedalieri dell’Azienda, si diceva, ma anche costante e continuo aggiornamento professionale sono due dei punti cardine su cui si fonda l’approccio a tali malattie: «L’Ospedale di Busto – aggiunge il dottor Luigi Solbiati, primario dell’Unità Operativa di Radiologia dell’Ospedale di Busto – da oltre dieci anni è all’avanguardia su questo fronte diagnostico. Nel nostro presidio si utilizza la TC (tomografia computerizzata) ad alta risoluzione, strumento di indagine che permette di studiare con estrema precisione il polmone e la sua ‘architettura’ anatomica. Ma non solo. Con questo esame, che è indolore e si esegue senza la somministrazione al paziente di un mezzo di contrasto, si può controllare, una volta avviata la terapia, come il polmone risponde alla cura».

Negli Ospedali di Busto e Saronno, a questo tipo di metodica vengono sottoposti circa 600 pazienti l’anno (il 60% a scopo diagnostico se si sospettano le patologie oggetto del convegno o simili, mentre per il restante 40% si tratta di follow up, cioè controlli periodici).

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Pubblicato il 12 Gennaio 2005
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