Un amico al pronto soccorso

Da oltre otto mesi, una decina di volontari presta assistenza ai pazienti che arrivano al pronto soccorso di piazzale Borrella

Il Pronto soccorso è la porta d’accesso dell’ospedale. Incute timore e preoccupazione. Per evitare traumi psicologici a chi è già sofferente, l’azienda ospedaliera di Busto ha deciso di dare vita ad una sperimentazione: nel pronto soccorso di Saronno da oltre 8 mesi si trovano alcuni volontari dell’Avulss che danno conforto, assistenza e sostegno ai ricoverati.
Partito in sordina per un’esigenza sentita dall’associazione di volontariato, la sperimentazione ha trovato convinti partecipanti che si sono sottoposti ad un corso apposito. Oggi una decina di persone si alternano accanto ad infermieri e medici per portare conforto, spiegare le tecniche del triage, chiarire dubbi e perplessità su termini medici o terapie, informare i parenti sulle condizioni di congiunti in visita: «Non ci attendevamo una tale risposta – ammette Lella Cavalluzzi, referente Avulss dell’ospedale a Saronno – credevamo di ricevere un paio di richieste. Sono soprattutto le ore serali a vederci impegnati, quando il Pronto soccorso si popola di persone che hanno particolarmente bisogno di assistenza».

Basta un gesto d’affetto, un interessamento speciale e il paziente riesce a rilassarsi nonostante il dolore. L’opera dei volontari è importante anche in relazione ai tanti stranieri che giungono al Pronto soccorso e si ritrovano smarriti davanti al medico: «Da circa tre anni – spiega il primario Fabio Guzzini – abbiamo adottato una scheda per il triage multilungue: sono esattamente 17 le versioni linguistiche che abbiamo approntato. Inoltre abbiamo in dotazione alcuni vocabolari sanitari multilingue che contengono i principali termini medici».

L’esperimento condotto fino ad oggi ha dato lusinghieri risultati: «I volontari devono essere in grado di costruire una relazione con molte persone diverse, tutte sconosciute, con problemi e bisogni diversi» ha commentato Guzzini che ha visto nel 2004 transitare 45 mila pazienti: «Il reparto ha personale al limite per la mole di lavoro- spiega il direttore generale dell’azienda ospedaliera Pietro Zoia  – ma non è sottodimensionato. Lo scorso 11 gennaio abbiamo chiuso un concorso che ci permette di assumere altri 40 infermieri, di cui 25 interni, che vanno a migliorare la situazione in tutta l’azienda. Devo dire che Saronno è una meta che piace: lo scorso anno ha registrato un aumento di infermieri nonostante i consueti trasferimenti verso il sud».

Per poter diventare volontario in pronto soccorso, i candidati devono sottoposri ad un corso impegnativo che comporta una frequenza di due mesi per due sere alla settimana. Chiunque volesse entrare in contatto con l’Avulss (via S. Giuseppe 36 Saronno) può telefonare allo 02 9608797.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Gennaio 2005
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