Chissà come sarà felice Formigoni?
Questa mattina nuovo stop ai ricoveri in ospedale: non c’erano più posti letto disponibili, il Pronto Soccorso ha chiuso metaforicamente i battenti. Non è la prima volta e non sarà l’ultima perché il problema non è di facile soluzione. Sarebbe stato gradito in proposito il parere degli esperti che hanno chiesto la testa del direttore generale del “Circolo”,
E’ un problema che ha provocato una crisi anche politica della quale nessuno si è assunto la paternità considerata la piega che hanno preso gli eventi. Il tappo aperto nella stiva è diventato una falla enorme.
Forse però non si voleva azzerare l’immagine dell’ ospedale come purtroppo sta accadendo, tanto meno si pensava che le conseguenze potessero in qualche modo sfiorare i piani della sanità regionale. Un guaio vero in clima di vigilia elettorale, un grande favore fatto all’opposizione e ,perché no, all’importante componente universitaria xhe anche in ospedale fa dell’ unità e della sintonia tra le sue componenti la base della sua affermazione.
La crisi fa inoltre affiorare tutte le magagne, i problemi non risolti del “Circolo”: la delegittimazione dei vertici, annunciata dal presidente della Provincia e confermata dal senatoreTomassini, estranei alla gestione diretta della sanità varesina, ha infatti avviato proteste forti, peraltro fondate e levatesi già in passato: si è iniziato con il laboratorio, è possibile che si proseguirà con radiologia e gli anestesisti per non parlare di infermieri e medici.
A questo punto sembra un po’ più difficile per i “sub” del partito della crisi tentare di non coinvolgere tutta la filiera della sanità, da Varese al Pirellone. Potrebbe cioè essere messo in discussione non solo l’operato dei vertici varesini ,appunto incatenati alle loro gerarchie amministrative e politiche. Chissà come sarà felice Formigoni.
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Il direttore generale dell’ospedale Rotasperti per giovedì 17 alle 11 ha invitato i giornalisti a visitare il Pronto Soccorso. Un invito che probabilmente nasconde la voglia matta di dare notizie, certamente più attendibili di quelle sparate contro di lui e il direttore sanitario Zenoni. Ci sarà anche il responsabile del Pronto Soccorso, Francesco Perlasca, che oggi ha alle sua dipendenze 24 medici, molti, e una mezza dozzina di infermieri in meno di quanti ne ha richiesti . Non sta male di salute il reparto, tutto sommato, ma non funzionerà a pieni giri sino a quando non potranno essere ricoverati tutti i pazienti che si presenteranno.
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