Quando i politici si scagliano contro la “fantasanità”

Può darsi che mi sbagli, ma leggendo la cronaca della riunione della commissione comunale servizi sociali aperta ai vertici dell’ospedale per approfondire le problematiche del Pronto Soccorso dell’ospedale di Circolo, ho avuto la sensazione che ai politici siano state prospettate soluzioni teoriche, non certezze. Poiché ogni giorno da lungo tempo si ripropone il dramma della mancanza di posti che comporta il trasferimento di ammalati in altri ospedali o attese di ricovero che durano anche 12-14 ore, i consiglieri comunali hanno voluto vederci chiaro. Prima di incontrare i vertici ospedalieri i nostri rappresentanti a Palazzo Estense hanno potuto leggere in una affollata rubrica degli annunci, che sarebbero presto stati aperti ben 30 posti letto al Pronto Soccorso. Era il succoso antipasto di un buffet ricchissimo: infatti alla Commissione servizi sociali il direttore del Circolo avrebbe rassicurato tutti affermando che dei 537 posti di cui dispone l’ospedale ben 240 sarebbero stati direttamente gestiti dal Pronto Soccorso.
Una soluzione del problema dei ricoveri urgenti che ha due difetti. Il primo è rappresentato dal ritardo della sua applicazione – si sarebbero evitati anni di disagi ad ammalati e famiglie – il secondo che è teorica: i reparti sono sempre affollatissimi, è impossibile prevedere esigenze e tempi di cura di un ammalato basandosi su ipotesi e statistiche. Ogni giorno sono almeno due dozzine i ricoveri di pazienti che hanno patologie diverse e diversi stadi della malattia. Ora dare per scontata l’efficacia di una catena di montaggio che va dal ricovero alle dimissioni in una decina di giorni mi sembra eccessivo. Può darsi che grazie all’impegno di tutti coloro che lavorano al “Circolo” questo progetto qualche frutto comunque lo dia, ma sarebbe stato più prudente proporlo come sperimentazione.
Per quanto riguarda i 30 posti al Pronto Soccorso si tratta di aprire qualche sala, ma Rotasperti deve dare infermieri per la gestione. Gli infermieri sono in arrivo perché alla vigilia delle elezioni il Pirellone sta sganciando e parecchio. Proprio per questo motivo alla politica e alla città occorreva dare certezze, non progetti da collaudare.
Forse la sensazione di precarietà emersa dagli ultimi annunci sul “Circolo” è stata avvertita anche dal presidente della Provincia, da sempre attento alla vicende cittadine, ed è arrivato un comunicato abbastanza scomodo per l’uomo forte dell’azienda ospedaliera.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Febbraio 2005
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