Tentazioni malate al cinema
Il comune e la biblioteca di Monate hanno organizzato un cineforum sulle nuove forme di dipendenza. Quando internet, il lotto o il cellulare diventano un’ossessione
«So resistere a tutto, tranne che alle tentazioni». Questo aforisma, di Oscar Wilde, è ormai conosciuto dai più, quasi come simbolo della nostra epoca. La tentazione, infatti, è ormai il motore di ogni nostra azione, anche se spesso si incarna solamente negli oggetti. Il desiderio di soldi, di giocare, di fare acquisti, di sesso o anche di lavoro: spesso sono bisogni che diventano ossessioni o, meglio, dipendenze. E’ proprio per curare queste “dipendenze atipiche” (cioè differenti dalle più note come quelle per l’alcool o il fumo) che esiste l’And, Associazione Azzardo & Nuove Dipendenze. Il gruppo, che ha sede a Gallarate, ha fornito la propria consulenza per organizzare un importante cineforum, “Non solo droghe”, finalizzato ad attivare un dibattito su queste nuove problematiche, certamente non di secondaria importanza.
Il ciclo è composto da quattro film, proiettati ogni giovedì alle 20.45, alla Sala della Partecipazione di Travedona Monate. Si inizia il 17 febbraio con “Giocare d’azzardo” di Cinzia Th Torrini, celebre anche per essere la regista di “Elisa di Rivombrosa”. In questo film si parla della mania di una donna, apparentemente serena, per il gioco del lotto: solo successivamente il pubblico si renderà conto che l’azzardo era solo uno sfogo per altri desideri frustrati. Alla fine della proiezione è prevista la testimonianza di un giocatore del Gruppo Giocatori Anonimi, per capire che si può guarire dal gioco eccessivo.
Il 24 febbraio, invece, sarà proiettato il film di Donatella Maiorca “Viol@”, che descrive un rapporto morboso con internet. Al termine del film è prevista una connessione con una chat, per mostrare quanto sia reale la possibilità che accadano fatti di questo tipo. Per i contenuti del film questa seconda serata è consigliata solo ad un pubblico adulto.
Ma nella nostra società esiste una forma di dipendenza ancora più difficile da riconoscere: l’eccessiva dedizione al lavoro. Perché anche se non c’è nulla di male nel compiere responsabilmente il proprio impiego, spesso è necessario ammettere che il lavoro può essere una forma di fuga, magari dalle responsabilità della famiglia. Per parlare di questa tematica il 3 marzo sarà proiettato “The family man”, di Bret Ratner, storia di un uomo di successo, “malato” di lavoro che, per magia, si trova a vivere una seconda vita.
Infine il 10 marzo sarà proiettato “Tanguy”, di Etienne Chatiliez: una divertente commedia francese che racconta le peripezie di una coppia di genitori alle prese con un figlio un po’ troppo cresciuto, che non vuole lasciare casa. Si tratta quindi di un approccio ironico ad un problema che, in realtà, riguarda molte famiglie e trasforma una dipendenza dagli affetti in una sorta di “sindrome di Peter Pan”.
Tutti gli spettacoli sono ad ingresso libero, e sono stati organizzati dal Comune e dalla Biblioteca Civica di Travedona Monate con la consulenza scientifica di And e il patrocinio della Provincia di Varese, dell’Asl della Provincia di Varese e della Regione Lombardia.
Potete trovare una panoramica del ciclo anche alla nostra sezione "Cineforum".
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