Un premio a Bono e Nidoli. Pensando al futuro dei giovani medici
Lunedì 7 febbraio: al “ Circolo” si inaugura la nuova sala angiologica di radiologia e neuroradiologia e si consegna l’attestato di primario emerito ai professori Bono e Nidoli, per anni importanti riferimenti nel campo dell’urologia e della odontostomatologia.
E’ un evento in qualche modo allegoria della vita, del tempo che passa, del segno che lascia, segno anche dell’incalzare del progresso scientifico.
E’un evento circoscritto all’ambito ospedaliero, come in precedenza molti altri, perché in una città che vanta strutture sanitarie di grande tradizione e una Facoltà di medicina che solo gli analfabeti della scienza possono mettere in discussione accade che le istituzioni non abbiano nel loro Dna l’attenzione dovuta ai protagonisti e ai problemi della sanità. E’ una disattenzione fortemente diseducativa, che non può creare memoria storica e quindi sensibilità e cultura nei cittadini.
A inaugurare la sala angiologica e a salutare Bono e Nidoli ci saranno ufficialmente Attilio Fontana e Massimo Buscemi, forti espressioni del Pirellone, possibile anche la presenza di Adamoli, Marantelli e Martina consiglieri regionali di opposizione, conoscitori dei problemi della sanità.
Buscemi è gallaratese, ma in più occasioni in questi anni si è unito ai quattro colleghi varesini nell’azione a favore della sanità del nostro territorio: allora se i cittadini vogliono avere le idee chiare sulle problematiche della cura della loro salute possono tranquillamente mettere a confronto scelte, indicazioni e pareri di questi politici.
Poiché al “Circolo “ si onorano due primari che sono stati eccellenti maestri per molti giovani medici vorrei unirmi ai cittadini desiderosi di informazioini e certezze chiedendo, a proposito di giovani medici, se ci sono in vista vie d’uscita alla loro precarietà, cioè ai loro contratti annuali .
Il motivo della mia domanda: ci sono giovani eccezionali che rischiamo di perdere perché se ne andranno a fronte di una instabilità contrattuale, di un avvilente mancato riconoscimento delle loro capacità. Se l’ospedale – azienda semina bene ma non raccoglie anche per sé ,alla fine non rende un buon servizio alla comunità.
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