Stop alla “guerra dei pascoli”?
Il direttore generale della sanità lombarda, il varesino Carlo Lucchina, ha dichiarato che d’ora in avanti i problemi del personale e dei posti letto legati all’attività del Pronto Soccorso non riguarderanno più Milano: per chiudere la grave emergenza di Varese il Pirellone ha dato 71 operatori sociosanitari.
71 operatori costano quanto 35 infermieri ed è come se l’ospedale avesse assunto studenti in medicina al posto di medici. Chiaro che essi daranno un concreto aiuto, ma il problema avrebbe avuto una soluzione più corretta se ci fosse stata tempestiva e reale volontà politica della Regione , se cioè ci si fosse attivati da tempo per reperire infermieri anche all’ estero, come è stato fatto a Luino e Tradate. Posti letto e paramedici al Circolo mancano da anni.
Siamo in piena campagna elettorale ed ecco un secondo annuncio da parte di un altro varesino,Raffaele Cattaneo: un superesperto per conto della Regione controllerà che l’ospedale nuovo non nasca già vecchio. Come a dire che le cose sino a oggi non sono state fatte bene e che le perplessità da tempo sollevate dai medici e pure da qualche giornalista erano fondate.
L’ iniziale emarginazione dei sanitari dal progetto del nuovo ospedale è stato un grave errore soprattutto culturale: ci sono passaggi nella gestione della sanità che non possono essere patrimonio esclusivo della politica e dei suoi pretoriani ,ovvero i manager. Escludere i medici da questi passaggi signfica negare ai cittadini le migliori cure possibili.
I leghisti della sanità si sono radunati per discutere il disastro ospedaliero che direttamente non può essere loro imputato ma concludono che gli inferrmeri devono essere meglio pagati.
Una teoria non nuova, darebbe luogo a un clamoroso successo politico se trovasse pratica attuazione. Una teoria che al momento è acqua sul marmo.
Ha destato sorpresa nei meno informati l’adesione del rettore Dionigi al gruppo di sostenitori di Formigoni candidato alla guida della Regione Lombardia.
Il professor Dionigi è stato coerente: nel ministro Moratti ha trovato attenzione, dal Centrodestra locale aiuto notevole per la soluzione di problemi dell’ateneo e la stretta di mano alla fine di un cordiale incontro con Formigoni al Pirellino di Varese ha avviato in ambito ospedaliero un rapporto nuovo tra la facoltà di Medicina e Chirurgia e la componente ciellina.
La stretta di mano potrebbe essere lo stop alla “guerra dei pascoli” di memoria western scoppiata tra Ospedale e Università per l’ attribuzione dei primariati. E al Circolo ce ne sono ancora molti, anzi troppi scoperti. Un esempio recente. Giorni or sono era stato annunciato in pensione l’apprezzatissmo cardiologo del Del Ponte, professor Montemurro; a giugno potrebbe lasciare il dottor Repetto che ha fatto di Emodinamica uno straordinario salvavita, infine è scoperta pure la cardiologia riabilitativa di Cuasso: su quattro primariati solo quello della cardiologia generale con il professor Salerno al momento ha certezza di guida.
Non solo il nuovo ospedale deve essere oggetto di grande attenzione, ma anche la squadra che ci lavorerà. Una squadra fatta di medici, paramedici e tecnici che già oggi, anzi da parecchio tempo, ha diritto a una sanità migliore. Come noi cittadini.
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