Quel figlio desiderato che non arriva. E noi coppie sole contro il mondo

Lettere al direttore

Leggendo la storia di Laura e Francesco ho parzialmente rivisto la mia vita durante gli ultimi due anni. Purtroppo solo parzialmente perché non è arrivato ancora il lieto fine.
La storia di Laura e Francesco rende bene in sintesi la parte tecnica della ricerca di un figlio.
C’è anche una parte molto intima, impalpabile e pesante che circonda i mesi, gli anni, di ricerca di un figlio.
C’è un insieme di tristezza, dolore fisico, devastazione psicologica, tensione, che ti accompagna ogni istante e non ti abbandona. Per mesi, per anni.
Non ci sono distrazioni. Non ci sono pause. Una estenuante attesa della fine. Fine che sia avere un figlio.
Fine che sia accettare la situazione. Basta che fine sia.
Mi sorprendo: non pensavo di arrivare a scrivere parole tanto melense.
Un’altra conseguenza di quanto sto vivendo.
Sappiate comunque che queste frasi non rendono quello che si prova realmente in queste situazioni.
Questi discorsi toccano una sfera talmente intima dell’essere umano che diventa veramente difficile condividere la sofferenza e trasmettere gli stati d’animo. Si finisce facilmente per chiudersi nella coppia e non far trasparire all’esterno la sofferenza, cercando di vivere normalmente.
Però, in fondo agli occhi dei protagonisti, se si osserva con attenzione, un velo di tristezza rimane.
Tutto questo vale per la coppia. Non solo per la donna. Non solo per l’uomo.

Ed in mezzo a tutto ciò, dobbiamo infilarci il referendum: banchetti, firme, scioperi della fame, tavole rotonde, esperti, politici, dottori, religiosi,conferenze, sondaggi.

Senza aver provato di persona, come si può essere tanto stupidi da pensare di regolare con una legge delle situazioni così intimamente radicate nella persona?
Come si può essere tanto stupidi da pensare di poter dare consigli su quanti embrioni è giusto impiantare per legge?
Come si può essere tanto stupidi da credere di poter votare per decidere se è giusto congelare 1, 10, 100 embrioni?
Vorrei scrivere altro ma ho veramente un gran senso di nausea.

"Perché togliermi la speranza di avere un figlio?"

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Maggio 2005
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