Settimana della donazione: primo trapianto multiorgano del 2005 a Busto

L’operazione è avvenuta proprio nelle giornate nazionali dedicate a una scelta civile che permette di donare la vita

Ieri, giovedì 12 maggio, è stato eseguito all’Ospedale di Busto Arsizio il primo prelievo multiorgano del 2005. I reni, il fegato e le cornee di un uomo di 66 anni della zona di Buscate, colpito da emorragia cerebrale, hanno ridato la vita ad altre persone. Ad operare il prelievo sono state le Unità Operative del presidio bustese, aiutate da un’equipe del Policlinico di Milano prontamente inviata dal Nit (North Italian Transplant).

Questa notizia si arricchisce di nuovi significati in questi giorni, dedicati proprio alla donazione e al trapianto di organi (dall’8 al 15 maggio). E’ la storia di una speranza che, poco prima di spegnersi, ne ha infiammate molte altre. Basta pensare che, in Italia, il 97 per cento delle persone che ricevono un organo trapiantato può riprendere una vita serena ed autonoma. E fortunatamente, in Lombardia, negli ultimi anni sembra che il trend dei trapianti sia in netta ascesa. Nel 2004 ci sono stati ben 179 donatori (contro i 162 del 2003), che hanno consentito di effettuare ben 692 trapianti.

A questi dati incoraggianti, tuttavia, si contrappone freddamente quello delle persone in attesa di trapianto: ad oggi, solo in Lombardia, la lista di attesa conta 2.125 pazienti. Sono in molti a vivere nella speranza di poter subire, da un giorno all’altro, l’operazione che finalmente cambierà o, spesso, salverà la loro vita.

Se decidere per il trapianto significa donare la vita agli altri allora, forse, rifiutarlo significa negarla. Questi giorni, come sottolinea anche la campagna della regione presente in tutte le nostre città (vedi immagine), sono quelli adatti per vivere una riflessione che sarebbe stupido rimandare costantemente.

Ma come si fa, in pratica, a decidere di donare gli organi? Recentemente la nostra legislazione ha semplificato fortemente le fasi burocratiche: oggi basta notificare la propria adesione all’Asl, o solo ai propri famigliari. Saranno loro, infatti, ad essere interpellati quali testimoni della volontà di trapianto. Per saperne di più visitate questo sito realizzato dal North Italian Transplant Program.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Maggio 2005
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