Varese, che rivincita!

Vertical Vision - Whirlpool Varese 76-87. Collins, Hafnar e Albano regalano un successo d'oro sul campo di Cantù

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Varese espugna Cantù: 76-87 4 di 10

C’è tutta Varese nella grinta di Ruben Magnano il quale, a partita già vinta, si arrabbia con i suoi giocatori che pochi metri più in là stanno portando a termine un’impresa. Tutta una Varese che festeggia nel migliore dei modi una vittoria (76-87) larga, bella ma soprattutto meritata per quel che si è visto nella seconda metà di gara. Una squadra che si rivela più profonda del previsto, che lotta fino alla fine, che ottiene belle risposte da gente come Albano e Allegretti spesso (e a ragione) finita dietro la lavagna. Cantù forse non è più la squadra che degli ultimi anni, capace di ammazzare la partita nel momento decisivo. Però questa Varese di Collins, alla quale si chiedeva una rivincita dopo la batosta dell’anno scorso e la sconfitta con Udine, merita tutti i complimenti del caso.

COLPO D’OCCHIO – “Freddo torrido” al Pianella di Cucciago per la 115° edizione del derby di basket tra Cantù e Varese. La temperatura all’intero del vecchio impianto è come al solito polare, accentuata dalla neve che scende all’esterno. Ma dentro ci sono due tifoserie che fanno di tutto per rendere incandescente il parquet e gli spalti. Potenza del “tutto esaurito”.

PALLA A DUE – Squadre al completo, come annunciato. Varese si presenta in campo con la maglia blu bordata di bianco da trasferta. Un favore allo sponsor ma un pugno nello stomaco alla tradizione, soprattutto a Cantù dove proprio quello è il colore sociale. Collins si presenta nel riscaldamento sotto gli ultras di casa rimediando le prime scintille della serata. La novità di Magnano è il quintetto con due lunghi, in cui Fernandez (su Stewart) affianca Howell.

LA PARTITA La prime notizie dal campo riguardano Jurak (due falli) e Garnett (5 punti), con Varese che si mette davanti anche grazie a un paio di palle perse da Cantù con leggerezza. I padroni di casa rispondono con alte percentuali da 3. E’ Collins a dare colpi sul gas: il play brucia il diretto avversario Johnson per il +4 cui risponde Stewart. Il pivot canturino tiene da solo i suoi in linea di galleggiamento; Magnano manda su di lui De Pol al posto di Fernandez. Il capitano e Collins nel finale danno il là ad un nuovo minibreak che porta al primo riposo sul 19-25.
Una penetrazione di Garnett e il terzo fallo di Howell aprono la seconda frazione. Il rebus per la difesa biancorossa rimane Kebu Stewart, isolato e servito puntualmente dai propri esterni. Per lui ci sono i liberi che riportano Cantù a contatto, anche perché lo specialista Jones buca da fuori la zona varesina (25-27). La Vertical però concede subito 6 punti facili ad Hafnar che in velocità riporta i suoi a +5. Un break di Nikagbatse, Mazzarino e Jurak porta la Vertical a -1, ma lo sloveno dopo il canestro commette un antisportivo evitabile su De Pol che fa salire ancor di più la temperatura in tribuna. Pareggio e vantaggio (in tap in al 17’) sono del solito Stewart, già a quota 13. Ci vuole un’invenzione di Farabello che libera De Pol in area per smuoversi da quota 37, ma sono ancora due triple sul ferro (1/10 in 20’) a respingere Varese. Il tempo si chiude con una rovesciata miracolosa di Katelynas che manda al riposo sul 43-39.

Soliti protagonisti dopo la pausa: Collins segna e regala due assist fantastici per Howell, Stewart continua imperterrito a far canestro o, in alternativa, a subire fallo. Hafnar finalmente trova una bomba e un vantaggio che però dura poco a causa di Barrett. Cantù getta due passaggi, Albano si vede sputare dal ferro la tripla del +4, poi i punti di Collins e Stewart, ancora loro mettono le squadre in parità: 55-55. Collins va in panca a rifiatare e Magnano pesca Allegretti: mossa che si rivelerà azzeccata. Bella replica tra Michelori e Fernandez, poi un altro canestro chirurgico di Barrett sulla sirena chiude il periodo con la Vertical a +2, 63-61.

IL FINALE – Albano, due volte Stewart e Allegretti aprono il quarto con i punti del 67-66, poi l’ex napoletano, quasi a sorpresa, riporta Varese avanti mentre la pressione continua a salire. Sbagliano in quattro, con Garnett braccato. Ci pensa Fernandez che imbuca da otto metri e dedica il +4 alla curva. Garnett getta ancora una palla buona e Magnano lo toglie per riproporre Collins. Ai biancorossi manca il colpo del k.o. in un paio di circostanze, Jones segna da tre ma è di nuovo Albano a colpire da lontano (70-76). Farabello, stremato, lascia il posto ad Hafnar, Fernandez allunga in lunetta a meno di 3’. Cantù è alle corde, Allegretti sferra un alto “diretto”: canestro, libero e +11. Mazzarino segna da fuori e riaccende il Pianella, Sacripanti gioca le ultime carte nei timeout . Processione in lunetta: 2/2 per Collins, 1/2 per Barrett, en plain per Farabello. Cantù è alla disperazione, la Whirlpool si permette una infrazione di 24”: in 200 saltano in piedi, ballano, intonano la “Marcia trionfale” e lo storico “Cata sù”. Varese c’è, Varese è bella, Varese esulta. Che rivincita!

IL PROTAGONISTA – In America li chiamano “losing effort”: il migliore tra gli sconfitti. Ci perdonerà il sontuoso Collins se dedichiamo due righe ad un inarrestabile Stewart. 29 punti, 13 rimbalzi, 11 falli subiti e 42 di valutazione. Buon per Varese che nei minuti decisivi gli esterni brianzoli si siano spesso scordati di dargli la palla.

L’AZIONE – Terzo periodo, Howell sta soffrendo Stewart, anche di brutto. Il pivot si scuote con una schiacciata normale, ma serve altro per dare un segnale forte. Serve che Collins parta in velocità, veda il compagno pericolosamente vicino a canestro: alley hoop da dieci metri di distanza e schiacciata che fa tremare il vecchio Pianella.

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Pubblicato il 26 Novembre 2005
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