Anno nuovo vita nuova. Anche per politica e sanità
I varesini più attenti avranno avuto modo in questi anni di constatare il diverso passo tenuto da Comune e Provincia.
E’ vero che si tratta di istituzioni che hanno compiti e potenziali certamente non sempre accostabili, resta il fatto che esse pur avendo anche piloti della stessa matrice politica e il supporto di eguale maggioranza, hanno offerto risultati e immagine nettamente contrastanti: tutta freschezza, intraprendenza ed entusiasmo l’azione della Provincia, il Comune sempre con il freno tirato, lo sguardo al retrovisore, cioè a un passato che fortunatamente non può tornare, e una desolante incapacità di scegliere e agire.
Accade allora che oggi ci sia una forte preoccupazione per la scelta dei candidati a sindaco: si cerca infatti un vero leader, una guida che possa recuperare almeno in parte gli anni sciupati dalle Giunte Fumagalli. Accade però che pure i cittadini siano fortemente preoccupati perché a decidere, a scegliere o indicare ci siano ancora alcuni che in non piccola misura e con ruoli diversi abbiano concorso allo sfascio comunale.
Accade infine che molti varesini non leghisti guardino ancora e sempre con un pizzico di invidia a Villa Recalcati dove l’ingegner Marco Reguzzoni se riceve ogni tanto legittime e azzeccate critiche dall ‘opposizione, trasforma però con accettabile frequenza in risultati concreti la dinamicità sua e della sua squadra di governo.
Al presidente della Provincia piace agire a tutto campo, stimolare i politici e le comunità ad approfondire i problemi: mi domando dove sarebbe oggi Varese se lo avesse avuto come sindaco.
Anche al terreno minato della sanità Reguzzoni guarda con attenzione: vuole un servizio adeguato. Tempo fa fece dure entrate per il problema del Pronto Soccorso del “Circolo” quando a Palazzo Estense si stava con le mani in mano; nei giorni scorsi una visita al Cardiocentro di Lugano gli ha permesso di sollecitare i nostri responsabili della sanità, di auspicare il ritorno al meglio.
Se c’è un appello che può essere raccolto, se c’è un possibile ritorno immediato all’eccellenza certamente a Varese siamo già pronti. E per due semplici motivi: perché abbiamo di nuovo una cardiochirurgia di serie A e perché è sufficiente solo un po’ di buon senso per restituire piena efficienza e il ruolo del passato a una cardiologia finita nel tritacarne delle “ristrutturazioni”, dei risparmi aziendali, della stupidità di riforme che non giovano alla cura della salute, nello specifico del cuore, dei varesini.
Da luglio la seconda divisione di cardiologia attende la nomina di un primario esperto mentre si ha l’impressione di una non serena attenzione a un altro reparto eccezionale come emodinamica. Oggi la sanità lombarda ha un assessore leghista, si può sperare che gli sia giunto l’appello di Marco Reguzzoni.
Varesenews auspica che più politici varesini di buona volontà collaborino perché la vecchia e la nuova struttura del “Circolo” siano sempre in grado di offrire la migliore assistenza ai pazienti.
Va anche capita la difficile situazione del PIrellone, ma solo la chiarezza, la trasparenza costruiscono rapporti corretti.
Ci sono oggi anche la condizioni perché dall’Università non arrivino solo critiche ma apporti costruttivi.
Anno nuovo vita nuova. Per tutti. Diversamente cambieremo sempre il direttore generale e non risolveremo mai i problemi.
Felice 2006 alla sanità varesina.
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