Ma a cambiare dovrebbe essere il pirellone

L’azienda ospedaliera da mesi era assidua cliente delle cronache: problemi di gestione di situazioni difficili se non impossibili come quelle relative al Pronto Soccorso e ai posti letto in ospedale, poi i silenziosi ma a volte rudi contrasti per le nomine dei primari. E il rapporto con l’Università che non decollava nonostante la pace tra Formigoni e il rettore, inoltre il problema degli infermieri, il preventivo inimmaginabile per le tecnologie del nuovo ospedale e una gestione a volte contestata dell’ordinario.
Un ordinario che ha visto di recente cose incredibili: Milano che spende milioni per recuperare il centro di riabilitazione di Cuasso e poi accredita una struttura privata a Brebbia!! Bene, bravi, sette più.
Ma se l’ azienda ospedaliera finiva spesso in prima pagina non era certo per responsabilità del direttore la cui autonomia esecutiva era strettamente legata alla scelte milanesi. La massa di errori è stata notevole, è stata adottata la soluzione di sempre: si silurano i generali, mai i ministri. E dietro il siluro a Rotasperti la solita lotta politica all’interno della maggioranza. Tra l’altro Il cambio della guardia potrà essere anche un’ottima scusa per rinviare l’inaugurazione del nuovo ospedale.
Varese è in serie B da tempo, da quando i cittadini non si interessano delle vicende politiche, del reale spessore di chi li amministra, da quando accettano che ci siano gli intoccabili o che nessuno dell’area moderata rappresenti la città in Regione e in Parlamento.
Grazie a Roberto Rotasperti per avere lavorato con impegno e onestà. Avanti un altro. Ma a cambiare veramente dovrebbe essere il Pirellone.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Dicembre 2005
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