Sogliano: «Il nuovo stadio: una grande occasione per Varese»

Il patron del Varese 1910 ha svelato il progetto per rivoluzionare Masnago. «Pronto in diciotto mesi se avremo i permessi»

«Quella che presentiamo oggi è una grande opportunità per Varese. Secondo me perdere questa occasione sarebbe un errore grave». Riccardo Sogliano parla chiaro, come sempre: questa mattina nelle sale della Camera di Commercio il patron del Varese 1910 ha svelato il progetto che potrà trasformare l’area di Masnago in un piccolo parco che ricorda con le dovute proporzioni l’Olimpiapark di Monaco. «Ora la parola tocca ai politici: se gli amministratori ci daranno il permesso di realizzare questo sogno, in diciotto mesi saremo pronti».

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Il progetto, realizzato dallo studio Paghera di Lonato (Brescia), ha un costo che si aggira sui 150 milioni di euro. «Soldi di provenienza privata – puntualizza Sogliano (nella foto accanto a Maroni) – grazie ad un gruppo di investitori che hanno già visionato l’area e si sono detti disposti a finanziare l’opera». Non mecenati, però; imprenditori disposti a rischiare in cambio di una presenza concreta all’interno della nuova struttura che non sarà una semplice arena per il calcio, ma che conterrà una lunga serie di attività commerciali e di servizi che ne faranno un vero e proprio polo di aggregazione.
«I primi passi per la nuova struttura li abbiamo già fatti. Il consiglio comunale che ora è decaduto (era comunque presente l’ex sindaco Fumagalli ndr) avava già dato un parere positivo quasi all’unanimità. Ora abbiamo avuto i primi incontri con il commissario prefettizio che ci ha accolti con la massima correttezza. Ovviamente non prenderà decisioni straordinarie, ma per il momento ci ha consigliato di contattare i responsabili della sicurezza, prefettura e vigili del fuoco, in modo da avere un loro primo parere. Poi però sarà il nuovo consiglio a doversi esprimere, e ai futuri amministratori vorrei ripetere che, oltre a non spendere soldi per la costruzione e ad ottenere la riqualificazione dell’area, il Comune di Varese ne risparmierà pure. Non dimentichiamo che l’attuale Franco Ossola, in questo momento, ha comunque bisogno di lavori di ristrutturazione per 2,5-3 milioni di euro da trovare nelle casse di Palazzo Estense».

Al di là dei coinvolgimenti politici vi sono altri spunti interessanti. Anzitutto l’indotto che potrebbe generare il nuovo stadio attraverso le attività commerciali presenti. «Parliamo di centinaia di posti di lavoro solo per quanto riguarda i negozi e gli spazi commerciali, ai quali va aggiunto tutto il "mondo" legato all’edilizia, alle manutenzioni e via dicendo». E il rischio di perdere per sempre il velodromo Luigi Ganna (a tre anni dai Mondiali di ciclismo e a quattro dal centenario del primo Giro vinto proprio dal pedalatore di Induno) e la pista d’atletica? «Abbiamo pensato anche a quello, soprattutto in considerazione del fatto che la pista è usata dagli atleti disabili per gli allenamenti. Ebbene, contestualmente ai permessi per costruire lo stadio chiederemo quelli per riammodernare il campo sportivo di Calcinate degli Orrigoni dove rivivranno queste strutture».
Bocche cucite invece sui nomi degli imprenditori coinvolti: «Quando avrò in mano i permessi per procedere svelerò la loro identità» ribatte Sogliano che esclude la presenza di figure già impegnate nel mondo del calcio (qualcuno sussurrava ad esempio Zamparini ndr). «Posso dire che sono investitori di fuori città: purtroppo a Varese non c’è nessun imprenditore con la volontà di fare il capocordata. Ma chi ha dato l’assenso è rimasto colpito dalle potenzialità e dalla bellezza di Masnago».

Alla conferenza stampa erano presenti, tra gli altri, il Ministro Roberto Maroni e l’ex consigliere regionale Daniele Marantelli, due politici indicati come possibili candidati sindaci per la Città Giardino che in passato hanno lavorato a favore del Varese 1910. E da entrambi sono giunte indicazioni positive.
«Il fatto che il consiglio comunale – ha detto Maroni – avesse già dato parere favorevole indica come questa idea debba essere sostenuta dalla comunità varesina. Il progetto è bellissimo e ambizioso e potrà andare di pari passo, o almeno mi auguro, con la risalita della squadra».
«Il calcio – è l’opinione di Marantelli – come tutte le altre discipline che sono radicate nella nostra città, può dare a Varese una forte connotazione sportiva che avrebbe in questo stadio un centro di altissimo livello. Io credo che l’iniziativa privata possa procedere; dal punto di vista degli amministratori pubblici sarà importante svolgere il ruolo di garanti per l’interesse generale e per la trasparenza. Fondamentale quando in ballo ci sono cifre e progetti di tale portata».

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Pubblicato il 12 Dicembre 2005
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