Duecentomila in piazza per la legge 194

Straordinaria partecipazione alla manifestazione "Usciamo dal silenzio" per la difesa della legge 194 e dei diritti delle donne. Diverse centinaia le persone giunte da Varese

Tante, tantissime donne. Vecchie, giovani, giovanissime, di mezza età. Sole o con le amiche, con le figlie o i nipotini, qualcuna con il marito, il compagno, ragazzine con il primo fidanzatino. Piazza Duomo non bastava a contenere tutte le donne (e i molti uomini) che oggi pomeriggio sono arrivate a Milano da tutta Italia per dire no alla revisione della legge 194 sull’interruzione di gravidanza, per rivendicare, ancora una volta, il diritto all’autodeterminazione delle donne, per ribadire la laicità dello Stato, per chiedere che non venga smantellata la rete dei consultori pubblici.  Per ricordare, se mai ce ne fosse bisogno, che le donne non staranno zitte di fronte all’attacco in corso ai diritti duramente conquistati in anni di lotte e di militanza.

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Milano 14 gennaio 2006 “Uscire dal silenzio” 4 di 24

La manifestazione "Usciamo dal silenzio" ha avuto un successo che forse è andato oltre le previsioni dello stesso comitato organizzatore. Un successo che non era neppure ipotizzabile quando Assunta Sarlo, giornalista di Diario, qualche mese fa, fece girare via mail, una sua riflessione su questi temi, da cui nacque l’affollatissima assemblea del 29 novembre a Milano e l’idea di una grande manifestazione nazionale. "Siamo in 100mila" – ha gridato, poco dopo le 16, l’attrice Ottavia Piccolo dal palco allestito in piazza Duomo, su cui si sono susseguiti fino a sera gli ospiti e le testimonianze. Ma quando alle 17 il lunghissimo e colorato corteo, partito poco dopo le 14 dal piazzale della stazione Centrale, stava ancora cercando di entrare in piazza Duomo, si è capito che i numeri erano molto molto più grandi: 200mila la stima finale dell’organizzazione.

Anche da Varese le donne sono arrivate in tante. Nel giorno in cui a Saronno veniva a galla la terribile vicenda di una ragazzina di 15 anni incinta dopo essere stata violentata dal compagno della madre e da questi portata ad abortire in una clinica milanese, una delegazione di qualche centinaio di persone ha partecipato alla grande manifestazione milanese in difesa della legge 194.
"Una manifestazione straordinaria – ha commentato Ivana Brunato, segretario generale della Cgil, alla testa della delegazione varesina – La cosa molto importante è che c’erano davvero donne di tutte le età, ma anche molti uomini, a dimostrazione che quando ci si muove per le battaglie di civiltà si ottiene sempre una grande risposta".
"A quasi 30 dall’approvazione della legge 194 anni oggi torniamo di nuovo in piazza per i diritti delle donne – ha detto la consigliera di parità della Provincia di Varese Gabriella Sberviglieri – ma questo non deve stupire, perché fino a quando non sarà veramente realizzata la laicità dello Stato, fino a quando il mondo politico non saprà fare i conti con i temi della sessualità, fino a quando ci sarà violenza sulle donne, le donne continueranno a gridare forte per far valere i propri diritti".

Un messaggio ripetuto con enfasi dagli ospiti che si sono susseguiti sul palco: da Ottavia Piccolo che ha condotto la manifestazione dal palco alle attrici Anna Bonaiuto, Sandra Ceccarelli, Maddalena Crippa e Debora Villa, da Cristina Gramolini di Arci Lesbica a Lella Costa in collegamento da Roma, dove contemporaneamente si svolgeva la manifestazione "Vivere in Pacs" fino a  Susanna Camusso, del direttivo Cgil, che ha concluso dicendo: "Nessuno si illuda che le cose, dopo questa grande manifestazione, possano tornare come prima. Vogliamo dire alla politica e ai candidati delle elezioni politiche e amministrative che guardino questa piazza e che ricordino che la libertà femminile deve essere alla base dei loro programmi. Sappiano che questa grandissima manifestazione non è che l’inizio di una grande e rinnovata battaglia per i diritti delle donne". Un messaggio che ha trovato l’adesione e il sostegno di tante personalità del mondo della cultura e dello spettacolo: da Dario Fo e Franca Rame, che si sono uniti al corteo poco dopo la sua partenza, al presidente della Provincia di Milano Filippo Penati, da Milly Moratti a Emma Bonino che ha commentato: "Questa grande gioiosa e determinata manifestazione non deve essere considerata come un amarcord degli anni ’70 con l’aggiunta di molti uomini. E’ piuttosto l’espressione della società italiana, una società in cui la gente si è resa conto che le molestie clericali hanno superato i limiti".

Il grande momento di partecipazione che ha dato vita alla manifestazione milanese, hanno detto le organizzatrici del movimento "Usciamo dal silenzio", è destinato a non esaurirsi: in tutte le province d’Italia sono già in programma iniziative e momenti di confronto sui temi fondamenta 194, della libertà e dei diritti delle donne. Il prossimo appuntamento, annunciato proprio oggi, è per l’11 febbraio a Napoli.

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Pubblicato il 14 Gennaio 2006
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