«È tutta colpa di Bruce Wayne»
Oltre 200 persone hanno partecipato alla presentazione in biblioteca del nuovo libro di Davide Van de Sfroos
«È tutta colpa di Bruce Wayne». Davide Van de Sfroos dà la colpa all’alter ego di Batman per il suo modo di essere, per la sua “ossessione” per l’altra persona che c’è in ognuno di noi. Divertente, simpatico, il cantante laghée ha incantato giovedì sera le oltre duecento persone che hanno partecipato alla presentazione del suo nuovo libro avvenuta nella biblioteca di Tradate.
L’opera, dal titolo "Il mio nome è Herbert Fanucci" ed edita da Bompiani, narra proprio di un personaggio, Vittorio Cadenazzi, tornato a vivere in riva al lago dopo un lungo periodo nel quale ha svolto una professione che resta un mistero per gli abitanti del paese. Un periodo nel quale Vittorio è vissuto usando proprio il nome Herbert Fanucci.
Van de Sfroos, alias Davide Bernasconi, interrogato dal giornalista Damiano Franzetti proprio su questo essere doppio, ha risposto «che chiedermi se si senta più Van De Sfroos o più Davide Bernasconi è come chiedere a Batman se si senta più Bruce Wayne o più uomo pipistrello. Noi identifichiamo il nostro alter ego con le nostre paure, esattamente come i migliori fumetti con cui sono cresciuto».
L’incontro è durato oltre due ore, durante le quali Van De Sfroos ha raccontato il suo rapporto con il mondo della letteratura, il suo modo di vedere le storie attraverso i particolari dei personaggi, fino ad arrivare a raccontare il proprio mondo dei sogni da cui attinge costantemente: «Ma se vado avanti troppo rischio che qualcuno chiami la neuro» ha raccontato scherzosamente. Il folto pubblico ha poi avanzato diverse domande, lasciando poi spazio agli autografi, andati avanti fino alle 23,30. Il sindaco, Stefano Candiani, che ha introdotto la serata, ha poi illustrato la nuova biblioteca e il museo di moto Frera a Van De Sfroos: «È stato fatto davvero un gran bel recupero – ha dichiarato il cantante mentre faceva alcune foto con il telefonino -. Sicuramente farò vedere in giro queste foto sperando che altri prendano esempio da questa struttura».
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