Venduta ai nazisti dai contrabbandieri di Cremenaga
In un libro intervista sulla loro deportazione Liliana Segre e Goti Bauer raccontano la storia dell’arresto in provincia di Varese. I loro beni furono confiscati e mai più restituiti
I destini di Liliana Segre e Goti Bauer hanno molto in comune: entrambe ebree, entrambe arrestate in provincia di Varese sul confine con la Svizzera mentre cercavano di fuggire dalla persecuzione dovuta alle leggi razziali, entrambe detenute nel carcere di Varese, entrambe sopravvissute all’orrore di Auschwitz, entrambe testimoni della shoah. La prima è stata arrestata a Selvetta di Viggiù il 23 dicembre del 1943, la seconda a Cremenaga il 2 maggio del 1944. In tutti e due i casi a determinare la tragica svolta al loro destino sono stati degli italiani: i militari che le hanno arrestate e i “passatori” varesini che, anziché portarle in salvo oltre il confine, le hanno tradite e vendute ai tedeschi.
Liliana Segre e Goti Bauer hanno raccontato questa storia nel libro intervista “Come una rana d’inverno” (Tascabili Bompiani) della giornalista Daniela Padoan. «Era il primo maggio – racconta nel libro la Bauer – e verso le sei di sera dopo aver aspettato in un bar ci affidarono a due guide. Erano i famosi passatori, contrabbandieri che conoscevano tutti i sentieri di montagna per arrivare al confine. Ogni sera gli venivano affidati una quindicina di persone. Da Varese ci portarono in tram fino a Ghirla e, per ore e ore, su è giù per quei sentieri di montagna. Noi con la massima fiducia abbiamo affrontato quella traversata notturna. A un certo punto verso le quattro e mezza di mattina, questi due ragazzetti molto premurosi, ci hanno detto: “siete arrivati, dovete attraversare solo quel ponticello, sollevare quella rete. Non possiamo venire con voi, per cui vi salutiamo qui”. Si sono girati, hanno emesso un fischio e a quel punto alla nostra destra si sono accese delle luci. C’era una casermetta da cui sono usciti dei finanzieri che hanno sparato per aria e ci hanno gridato che eravamo in arresto. Il posto dove siamo stati arrestati si chiama Cremenaga, esattamente sul confine.Il nostro arrivo era già stato segnalato ai tedeschi che avevano il loro quartiere generale a Ponte Tresa».
I due passatori furono arrestati e processati nel 1946. Nonostante la pesante condanna, rimasero in galera poco tempo. Di questa storia c’è un altro aspetto che non è mai stato chiarito: quello dei beni che gli in fuga verso la Svizzera affidavano forzatamente a gente del posto e mai più restituiti a coloro che sono sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti. «Qualche anno fa sono andata a Cremenaga – continua Goti Bauer – a fare la mia testimonianza per il film “Memoria”, un anziano signore del posto miha detto: “Lo vede quel quartiere, tutto pieno di case nuove? Lo hanno costruito loro, con i vostri soldi. E anche altri, a Cremenaga, mi hanno detto che quei tre vivono ancora allegramente, che hanno aperto un bar».
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