«Ecco il finanziamento per il nuovo stadio»
Sogliano svela il nome della società capofila del progetto, la G.S.C. di Bergamo. "Ma nel bando manca un riferimento alla convenzione già in atto"
Ha atteso la campagna elettorale per calare l’asso di denari. Riccardo Sogliano svela una delle carte più importanti del proprio mazzo sul tavolo della questione stadio: il nome della società capocordata tra quelle che partecipano al progetto.
«Si tratta della G.S.C. di Bergamo – spiega il patron biancorosso – un gruppo esperto nella costruzione di centri commerciali e sportivi che opera in Italia e all’estero e che presenterà fisicamente la fidejussione di 150 milioni di euro nel caso venga accettato il progetto che ho presentato». La G.S.C., acronimo di Gestione Sviluppo Commerciale, si è occupata nel recente passato di costruire alcuni centri anche in provincia di Varese e in Lombardia: se l’ultimo è sorto a Limbiate, non bisogna dimenticare alcuni grandi supermercati nati a Luino, Gallarate, Castelletto Ticino, Castellanza. Proprio in questo periodo inoltre la società del presidente Costantino Serughetti sta realizzando un grande outlet all’aeroporto di Praga.
«Il mio accordo con G.S.C. – prosegue Sogliano – prevede ovviamente che dal pacchetto finanziario escano anche quei fondi necessari al Varese 1910 per continuare la scalata sportiva che, come abbiamo annunciato tempo fa, dovrebbe continuare fino alla serie B. Se il progetto farà strada il nostro impegno nella società continuerà: è un obiettivo che ci siamo dati e che fino ad ora stiamo centrando. In caso contrario, come ho già detto in passato, la mia famiglia non ha la possibilità finanziaria di sostenere da sola un campionato professionistico».
Qualche nuvola però rabbuia un po’ lo sguardo di Sogliano. «Ho letto con attenzione il bando del Comune sul project financing e sono un po’ contrariato. Mi auguravo che ci fosse un riferimento al Varese, anche perché la nostra società vanta una convenzione in vigore per altri quattro anni. Non pretendevo vantaggi sulla gara di appalto, ma un occhio di riguardo sì, vista la situazione in essere e l’impegno che ci stiamo mettendo». Il timore, neppure tanto velato, è quello che altri soggetti entrino "a gamba tesa", presentando un progetto alternativo a quello dei Sogliano entro il termine del 30 giugno prossimo. «La mia però non vuole essere una polemica – precisa il manager – anzi, credo che il commissario abbia fatto un bel lavoro».
Sogliano non si sbilancia sulle prossime elezioni, ma si dice piuttosto ottimista sullo sviluppo. «Il progetto dello stadio non è quello di Sogliano, è quello per tutta la città. Questa è la mia convinzione e credo che venga compresa da tutti. Io mi aspetto che, una volta formato il prossimo consiglio comunale, vengano dettate le condizioni. Io ho presentato un disegno che non è Vangelo: si può discutere su come realizzarlo, ma mi serve che da parte dei politici venga dimostrata la buona volontà, non solo a parole». Intanto i tre candidati a Palazzo Estense, Conte, Fontana e Nicoletti, sono stati invitati a Masnago domenica pomeriggio per la festa promozione di Macchi e compagni. Sarà la prima occasione per il futuro sindaco – chiunque esso sia – di sentire il polso della piazza, ma pure quello del vecchio Franco Ossola che dimostra tutti i suoi settant’anni di vita.
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