Troppi selvatici sulle strade, arrivano i “dissuasori ottici”
Cacciatori e guardie venatorie posizionano catarifrangenti sulle statali dell'Alto Varesotto
Riceviamo e pubblichiamo
Il notevole incremento della rete viaria stradale e l’aumento costante e progressivo del numero di animali (soprattutto ungulati) che ha caratterizzato il territorio della nostra Provincia hanno determinato un notevole frazionamento del territorio provinciale con conseguente limitazione dello spazio vitale (home range) per la fauna selvatica.
Inoltre, soprattutto nella parte nord della provincia, il territorio è solcato da una fitta rete di strade che se da una parte garantisce una viabilità in grado di soddisfare ogni tipo di esigenza dall’altro costituisce un rilevante pericolo, per i conducenti e per quelle specie animali che necessitano di ampi territori individuali per svolgere le loro funzioni biologiche, come appunto il Capriolo, il Cervo, il Cinghiale ed il Muflone.
I dati degli investimenti, complementari ai risultati dei censimenti effettuati, se da un lato sono di notevole aiuto per ricostruire un quadro esaustivo dello status della specie in provincia dall’altro indicano l’esistenza di problematiche che investono anche il terreno della sicurezza stradale.
In questi giorni, in via sperimentale, l’ATC (Ambito Territoriale di Caccia) n°1, con il prezioso supporto dei propri Soci e del Servizio di Polizia Provinciale, ha provveduto a posizionare, lungo un tratto di strada di fra I Comuni di Cuveglio e di Mesenzana, di 160 paletti dotati di catarifrangenti anti-selvaggina, (acquistati dai cacciatori)strumenti ampiamente sperimentati in Austria e nelle Province Autonome di Trento e Bolzano.
Si tratta di catarifrangenti che rifrangono la luce dei fari ortogonalmente al percorso stradale, verso la campagna. L’ottica dei riflettori è concepita in modo da poter realizzare un angolo di diffusione orizzontale relativamente grande, mentre l’angolo di diffusione verticale è notevolmente ridotto per poter ottimizzare lo sfruttamento della luce dei fari. I riflettori colpiti dalla luce dei fari producono una barriera di delimitazione ottica.
La sperimentazione, che inizia in questi giorni, ci potrà confermare se questa è la strada giusta da intraprendere. Simili esperimenti in altre part d’Italia hanno dato risultati estremamente positivi considerando che nei tratti di strada interessati, dopo l’installazione dei dissuasori, si sono riscontrate pochissime collisioni tra animali ed automobili pur avendo accertato una sicura e costante presenza di ungulati.
Nei giorni di sabato e domenica oltre a posizionare questi pali, i soci cacciatori hanno ripristinato sentieri e attuato miglioramenti ambientali in alcune zone tra la Valcuvia e Valtravaglia.
L’impegno nella gestione del territorio da parte dei cacciatori e molto importante e i risultati lo confermano.
L’aumento di ungulati (caprioli,cervi,mufloni) sono la conferma di questo impegno, che porterà anche nei prossimi anni ad investimenti e sforzi da parte di noi cacciatori.
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