Il distretto 51 scalda “Anche io”

Aretha Franklin, Stevie Wonder, Etta James, Marvin Gaye, il repertorio del Distretto pesca a piene mani dai maggiori successi della musica nera degli anni sessanta, riproposti con il feeling di chi quelle sonorità le ha amate e vissute per tanti anni. Risale al lontano 1983 infatti la fondazione del gruppo, in quell’anno Ivan, Ferruccio, Bobo, Elio, Peppo, Fabrizio, Gege e Maurizio, un gruppo di amici con la passione per Bruce Springsteen, decide di dar vita al progetto che li avrebbe accompagnati per i successivi vent’anni. All’inizio si suona i successi del "Boss" e dei Creedence Clearwater Revival, poi nei cinema esce "The Blues Brothers" che cambia le carte in tavola. Subito divenuto un cult movie, il film genera infatti un revival della musica soul a cui la band non rimane indifferente. Si decide l’ampliamento della sezione fiati e l’ingresso delle coriste, la band comincia a girare per feste e locali facendo ballare sulle note di "Think" o "Shake your tailfether". La passione e l’amicizia li tiene insieme anche quando i capelli cominciano a imbiancarsi e l’organista li abbandona temporaneamente per andare a fare il ministro dell’interno.

Aspettando le nozze d’argento (nel 2008 saranno 25 anni di attività), il distretto continua a emozionare e a regalare grandi momenti al pubblico affezionato che li viene a sentire.

I gruppi nascono e muoiono nello spazio di pochi anni, il distretto 51, il cui organico si è esteso a 18 elementi con l’ingresso dei Greensleeves, è più vivo che mai e viene da chiedersi quale sia loro segreto. La risposta è nelle parole di Ivan e Ferruccio, le colonne della sezione fiati: "Dopo tanti anni siamo ancora molto amici e, nonostante l’età, abbiamo ancora tanta voglia di divertirci"