Usag, accordo raggiunto e marchio salvo
Dopo un'estate difficile fatta di trattative e agitazioni sindacati e proprietà sono arrivati ad una conclusione. Nessun licenziamento
Si è chiusa in modo "soddisfacente" per i sindacati la vertenza tra i proprietari americani della Usag di Gemonio, il colosso Stanley, e i lavoratori dell’azienda varesina. Dopo le comprensibili paure iniziali che vedevano il concretizzarsi la minaccia di 80 licenziamenti e la probabile chiusura dello storico stabilimento di Gemonio si è giunti, dopo una lunga trattativa, ad un accordo che ha concluso un periodo di agitazioni. A confermare l’esito morbido della trattativa è Paolo Lenna della Fiom-Cgil che ha confermato la chiusura dell’accordo venerdì sera:«Nessuno perderà il posto di lavoro – spiega Lenna – siamo arrivati a definire 67 lavoratori in esubero come tetto massimo per l’azienda: una parte di questi, vicini alla pensione, verranno accompagnati al traguardo dell’età pensionabile con una mobilità che garantisca l’80% dello stipendio mentre gli altri andranno in mobilità volontariamente». Questa soluzione ridurrà l’organico dei lavoratori perchè non vi saranno nuove assunzioni ma assicurerà, soprattutto ai lavoratori più anziani, di non rimanere senza retribuzione nell’ultimo periodo dell’età lavorativa. L’azienda di Gemonio, quindi, non chiuderà le officine gemoniesi e manterrà lo storico marchio che ha fatto epoca e continua a garantire produzioni di altissimo livello.
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