I soldi ci sono, ma la Medicina Nucleare non può spenderli

A dirla con Renato Pozzetto nel suo noto monologo dedicato a un gruppo di soldati in trincea, “il malumore serpenteggia tra le fila”, ma essendo una cosa seria l’armata di medici, paramedici e tecnici che lavorano all’ospedale di Circolo e un bene primario la salute dei cittadini, c’è poco da scherzare sul trasferimento dei reparti dalle vecchie strutture al gigantesco nuovo monoblocco. Pare che si voglia fare il tutto nei giorni di chiusura dell’anno e salutare così il 2007 come il sol dell’avvenire. Al progetto del trasferimento sta lavorando una commissione e i malumori dei camici bianchi, sempre più trattati come le mitiche tute blu del tempo del “lavora e taci, nascono dal fatto che non ci sarebbero adeguate consultazioni in ordine a strategie e scelte. Gli stessi sindacati non sarebbero consultati come ci si attendeva.
Sono giorni in cui affiorano situazioni diversissime, da monologo del Renatone lavenese alcune, sconcertanti altre.
Francesco Perlasca mitragliato a bassa quota dai cittadini che hanno la disavventura di presentarsi all’intasatissimo Pronto Soccorso del quale egli è direttore, promette la luna grazie alla nuova struttura in arrivo, anzi coglie l’occasione per ribadire una sua tesi non condivisa da molti altri medici: deve essere il PS il primo reparto a trasferirsi. Francescone nostro forse sogna di essere immortalato come i marines americani che alzarono la bandiera degli States a Iwo Jima dopo una dura battaglia contro i giapponesi.
Non tutti i reparti verranno trasferiti, tra quelli destinati a restare nella loro attuale sede c’è medicina nucleare, ovvero una specialità di frontiera in tutti gli ospedali meno il nostro.
Se, come sembra, il reparto non verrà spostato, entro il 2008 per legge sarà chiuso in quanto privo degli standard richiesti.
Non basta. La castrazione di Medicina Nucleare è doppiamente clamorosa perché, grazie a un consistente lascito, in una nuova struttura potrebbe essere ospitata una nuova apparecchiatura per la ricerca e la cura di tumori.
Come a dire che al Circolo si piange perché non ci sono soldi, ma quando li hanno non li spendono.

A questo punto non resta che complimentarsi con l’assessore Cé (ma lui c’è o non c’è? ) e con il resto della sanità lombarda che a vario titolo si occupa del nostro ospedale. Bene, bravi, 7+, come diceva appunto Pozzetto.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Novembre 2006
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