La rinascita di Paolo Caccia, l’uomo che sfida il bipolarismo

Obiettivi e speranze del Polo civico di centro, la novità delle elezioni provinciali

Paolo Caccia ha 70 anni, vive a Busto Arsizio, sposato, è psicosociologo. Ha una lunga esperienza politica che oggi ha messo a disposizione del Polo civico di centro, la nuova formazione politica che si richiama ai valori della Democrazia Cristiana, a cui ha affidato il compito di scardinare l’attuale bipolarismo. Assessore Dc nel 1970, dal 1975 consigliere regionale, è stato parlamentare dello scudo crociato.
”Il polo civico di centro crede nel valore della persona” spiega Caccia, che ha scelto di candidarsi, sostenuto da tre liste; Polo civico di centro, Udeur e Libertas Democrazia cristiana. I suoi primi atti da presidente saranno rivolto principalmente all’organizzazione dell’ente. “Vorrei valorizzare le risorse umane, le specializzazioni e le funzioni, per rendere la macchina amministrativa più vicina al cittadino”.
Caccia è contro gli estremismi e in più occasioni ha ribadito la sua voglia di riportare al centro della politica il cittadino: “Io sono un candidato cittadino – ha spiegato – e credo che i bisogni delle persone debbano davvero tornare al centro delle preoccupazioni della politica, oggi molti hanno la sensazione che decidano tutto delle oligarchie e che i politici non sappiano più ascoltare la gente”. Il Polo civico di centro ha cercato di dare un’impronta di cambiamento al suo programma anche nei gesti concreti, candidando diverse donne e puntando sui giovani. Proprio i giovani e il loro bisogno di fiducia e speranza sono stati oggetto di una lunga lettera che lo stesso Paolo Caccia ha rivolto agli elettori durante la campagna elettorale, sulla scorta anche della sua lunga esperienza professionale. Da parlamentare, Caccia si era occupato di obiezione di coscienza, avvicinandosi ai temi civili e morali della partecipazione del singolo nella società. E anche nel periodo in cui non ha partecipato attivamente alla vita politica si è dedicato al volontariato.
Quanto alla suo programma amministrativo, Caccia pensa a un maggior potere decisionale della nostra provincia nella gestione di Malpensa, che attualmente, spiega il leader, “è un’opportunità imperdibile ma è gestita solo da Milano”. Sulla crisi idrica Caccia è netto: “La provincia dei laghi ha sete, bisogna riorganizzare una distribuzione di risorse tra le varie zone del territorio e la Provincia deve organizzare e coordinare questo processo”.
Ma ancora una volta il tasto batte sulla necessità di dare una scossa all’attuale sistema, la ragione stessa di vita del Polo Civico di centro: “Per cambiare il sistema occorre rompere questo falso bipolarismo – ha dichiarato durante tutta la campagna elettorale l’onorevole Caccia – bisogna dare forza a un progetto di centro moderno di ispirazione civica e cristiana, moderato, ma autonomo da destra e sinistra. Il cittadino deve essere misura di tutte le cose, tutti devono partecipare”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Maggio 2007
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