Busellato: “Sui Sinti Gallarate continua a sbagliare strada”

Il primo cittadino cavariese commenta la decisione della vicina amministrazione guidata da Nicola Mucci sulla decisione di spostare la comunità nomade a Cedrate/Cajello

È arrivata: dopo alcuni giorni di riflessione e di confornto con i suoi colleghi di maggioranza, il sindaco di Cavaria con Premezzo, Ruggero Busellato, commenta la decisione ormai ufficiale dell’amministrazione comunale di Gallarate di trasferire la comunità Sinti in un’area attrezzata al confine con Cavaria con Premezzo. Riceviamo e pubblichiamo la nota del primo cittadino cavariese, certi che le reazioni dalla vicina Gallarate non tarderanno ad arrivare. 

«Nella tarda mattinata di giovedì 28 giugno ho ricevuto una telefonata del sindaco di Gallarate, Nicola Mucci, che mi ha illustrato la decisione appena comunicata in una conferenza stampa dell’amministrazione comunale gallaratese, di trasferire temporaneamente la comunità Sinti di Gallarate in un’area che verrà appositamente attrezzata nel territorio gallaratese, ma al confine con Cavaria con Premezzo – spiega Busellato -. Non ho voluto commentare subito la notizia, così come nei giorni scorsi non avevo voluto replicare a certe dichiarazioni inutilmente polemiche del sindaco Nicola Mucci nei miei confronti, perché mi pare che la situazione, indubbiamente delicata, richieda valutazioni e considerazioni ponderate e non inutili toni da rissa. Tuttavia, dopo aver esaminato con attenzione le decisioni dell’amministrazione comunale gallaratese, devo dire che le perplessità e le preoccupazioni che avevo subito esternato al sindaco Mucci trovano purtroppo piena conferma. Il minimo che si possa dire, di questa scelta, è Gallarate può forse riuscire a risolvere un suo problema, quello cioè della presenza della comunità Sinti nell’area attualmente da essa occupata in via De Magri, dove peraltro gli stessi Sinti vivono ormai da tanti anni senza, mi par di capire, creare difficoltà serie, se non di “immagine”, ma rischia di suscitarne numerosi altri. La prima perplessità è legata proprio alla localizzazione: il luogo scelto non è assolutamente adatto per insediamenti abitativi, di qualsiasi tipo essi siano, e per quanto provvisori. Si tratta di un’area sostanzialmente isolata, priva di qualsiasi tipo di servizio, tanto che il Comune di Gallarate dovrà spendere una grossa cifra solo per dotarla di un fondo inerte e degli allacciamenti alla rete elettrica e a quella idrica. Mucci motiva l’ordinanza di sgombero da via De Magri, dove i Sinti, lo ricordo ancora, vivono da tanti anni, sostenendo che l’area non è idonea ad ospitare un campo nomadi, per problemi di sicurezza e una situazione igienico-sanitaria insufficiente. Ebbene, mi pare che la nuova sistemazione avrebbe il solo pregio, per Gallarate, di risolvere i problemi che la presenza dei Sinti in via De Magri crea all’”immagine” della città, immagine sulla quale l’amministrazione Mucci, va riconosciuto, sta molto investendo. Ma per il resto, ad iniziare proprio dalla situazione igienico-sanitaria, le cose non sono certo destinate a migliorare, con questo trasferimento. Per parlare poi della sicurezza, non bisogna dimenticare la presenza, a 2/300 metri dall’area scelta per la nuova sistemazione dei Sinti, delle vasche di laminazione contro le piene dell’Arno, e, un po’ più lontano, dell’Arno stesso. Ora, anche prendendo per buono l’ottimismo di chi sostiene che anche in caso di esondazioni l’area attrezzata per i Sinti non correrà rischi (e io in proposito ho qualche dubbio, già peraltro esternato a Mucci), non va dimenticato che in questa comunità Sinti ci sono anche numerosi bambini piccoli, ragazzini. E come si fa ad essere tranquilli e sicuri che un domani uno di questi ragazzini non sfugga al controllo degli adulti e non vada a cadere in una delle vasche, o nel torrente? O qualcuno a Gallarate pensa che la vita di un bambino Sinti abbia un valore inferiore a quella di qualsiasi altro bambino? Senza dimenticare le difficoltà che gli stessi bambini incontrerebbero per andare a scuola, da una zona così fuori mano. Altra cosa che lascia perplessi è la presunta provvisorietà della soluzione adottata. I Sinti si trasferiranno nella nuova area attrezzata – peraltro non ancora pronta – solo per un anno, anzi di meno, visto che dovranno andarsene alla fine di giugno del 2008: questo, almeno, sostiene l’amministrazione comunale di Gallarate e questo ha sottolineato il sindaco Mucci di fronte alle mie richieste che si tenesse conto, nelle decisioni gallaratesi su questa vicenda, anche del parere dell’amministrazione comunale di Cavaria con Premezzo, di fatto coinvolta per la vicinanza del nuovo insediamento al nostro territorio (del resto, mi risulta che in Regione sia in discussione una nuova legge sulla materia che prevede che provvedimenti di questo tipo andrebbero condivisi, o quanto meno discussi, dall’amministrazione comunale interessata, anche con i Comuni limitrofi, ai quali, ovviamente, i rispettivi cittadini chiedono giustamente conto). Ma perché mai i Sinti dovrebbero lasciare una situazione dove hanno vissuto finora, tutelati anche da una decisione del Tar della Lombardia, per una non voluta e non richiesta “villeggiatura” di questo tipo, per meno di un anno, per poi trovarsi non più nomadi per scelta – ammesso che questa sia ancora la loro scelta – ma (il paradosso non è mio) ex nomadi in mezzo ad una strada? O non è più facile pensare che la soluzione provvisoria sia destinata a diventare come quella di via De Magri, di una provvisorietà magari ventennale? Infine, altro aspetto che non può non riguardarmi, come sindaco di Cavaria con Premezzo, il numero di Sinti coinvolti nel trasferimento: ufficialmente sono circa 70, di 17 famiglie. Qualcuno sostiene che in realtà siano già oggi molti di più. Dichiarazioni strumentali, probabilmente. Però è un dato di fatto che un’area collocata così lontano dal centro di Gallarate, dove non infastidisce gli sguardi dell’amministrazione Mucci, e a ridosso di Cavaria con Premezzo – la cui amministrazione comunale non  avrebbe però la possibilità di alcun tipo di intervento, essendo la zona nel territorio di Gallarate -, sarebbe difficilmente controllabile, persino dagli stessi Sinti che ora sono in via De Magri, e potrebbe diventare il punto di raccolta di numerosi altri nomadi. Il sindaco Mucci sostiene che verrà fatto rispettare un regolamento ferreo, che verrà automaticamente allontanato dal campo non solo chi si macchierà di reati penali, ma anche chi ospiterà altri Sinti, fosse solo temporaneamente. Ma anche qui mi sembrano discorsi irreali: cosa significa, che il campo sarà controllato, magari da “ronde”, 24 ore su 24? E quando si parla di reati cosa si intende? Basterà una denuncia? Mi pare improbabile. O bisognerà aspettare la sentenza definitiva? (e allora, altro che 30 giugno 2008!). E poi ci sono i legittimi diritti di questi Sinti, a quanto mi risulta cittadini italiani, con residenza gallaratese. In base a quale legge, in base a quale evidente violazione di qualsiasi elementare diritto umano, un Sinti gallaratese che si sarà trasferito nella nuova area attrezzata potrà essere cacciato, solo perché, magari, avrà deciso di ospitare un amico, o anche una vecchia zia andata a trovarlo per una settimana? Insomma, mi pare che tutte le rassicurazioni date dal sindaco di Gallarate Nicola Mucci non reggano ad un primo esame un po’ approfondito. Resto convinto che la soluzione scelta sia peggiore del problema che intenderebbe risolvere, e non soltanto per Cavaria con Premezzo. E faccio fatica a non pensare ad un¹altra annosa vicenda, quella della moschea, iniziata con uno sgombero forzoso per problemi – anche – di sicurezza e tuttora tutt’altro che conclusa. Invito dunque l’amministrazione comunale gallaratese a prendere ancora in esame la situazione, approfondendone maggiormente i vari aspetti, tenendo conto delle varie perplessità e contrarietà manifestate, da tanti gallaratesi prima ancora che dall’amministrazione comunale di Cavaria con Premezzo. Perché andare avanti per la propria strada, senza tenere in alcun conto le obiezioni e le critiche di tanti,  non significa necessariamente mostrarsi “decisionisti”. Può darsi, più semplicemente, che si continui, decisamente, a sbagliare strada».

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 04 Luglio 2007
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.