Quando la conoscenza salva dagli infortuni

Presentato dalla feneaul-Uil un corso sulla sicurezza destinato a chi non è ancora occupato nei cantieri. Per evitare alla radice le mancanze delle aziende

Il sapere rende liberi, e salva dagli incidenti.  E’ da questo originale punto di partenza –  che a dire il vero sarebbe alle radici della rivoluzione scientifica (con la famosa frase di Bacone "Sapere è potere")  e delle lotte di classe e sindacali, ma negli ultimi decenni s’era decisamente un po’ perso – che la Feneal, l’ associazione che raggruppa i lavoratori edili della Uil, ha pensato di risolvere con la formazione la questione, durissima, della sicurezza nei cantieri: una sicurezza che troppo spesso non è garantita.

«Tutta una parte del settore è rimasta indietro sulla formazione, ed è noto come questa sia una strategia di chi vuole fare il furbo, risparmiando sul lavoratore per abbassare il prezzo delle loro commesse – Spiega Antonio Massafra, segretario della Feneal – Il risultato è che stanno solo drogando il mercato, a discapito di chi assume regolarmente e si preoccupa della sicurezza dei suoi lavoratori. Noi però non vogliamo aspettare l’ennesimo morto: e non potendo incidere sul lavoro nero, noi partiamo dalla loro formazione, prima che provvedano – o non provvedano – le loro imprese. Perchè se gli operai hanno conoscenza dei loro diritti entrano in cantiere più consapevoli, e non accettano più bugie».

Come fare? Rivolgendosi a quelli che sono più direttamente coinvolti negli incidenti: i lavoratori stessi, o  meglio agli aspiranti lavoratori. Il corso infatti proposto dal sindacato è rivolto a disoccupati o a persone in attesa di lavoro «Se le aziende non fanno formazione, noi ci rivolgiamo ai singoli: proponiamo a loro un corso prima che comincino ad entare in un cantiere. – precisa Massafra – Proviamo a partire così, sperando poi in una legge che renda obbligatoria della formazione sulla sicurezza prima di entrare in un cantiere». Corsi di formazione, infatti, ce n’è: li tiene la Cassa Edile, e sono rivolta a dipendenti di imprese edili. Si tratta di corsi che hanno formato 2200 persone nel 2007: un numero consistente, che rappresenta però solo il 20% dei 10.000 occupati nel settore.

La formazione però è un punto importante ma non basta: questo è un settore che va tenuto sotto stretta osservazione per non degenerare. Per questo Uil hachiesto contestualmente «Un tavolo provinciale per istituire un protocollo di intesa tra le parti sociali del settore e Asl, Inail e Direzione Provinciale del Lavoro».

Perchè «Questo è un problema che non può essere affrontato a spot, ogni qualvolta succedano disgrazie – ha spiegato Marco Molteni, segretario della Uil varesina – E’ necessario fare formazione e prevenzione per 365 giorni all’anno. Per questo è importante riunirsi almeno una volta ogni sei mesi con tutti i rappresentanti della sicurezza a livello provinciale, per fare il punto della situazione. Compresi Asl e Ispettori del lavoro: perchè per favorire la provenzione ci vuole anche la repressione dell’illegalità, bisogna scoraggiare i furbi. Perchè dove c’è irregolarità c’è più rischio, e il rischio va evitato».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Febbraio 2008
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